lunedì 14 dicembre 2009

Fotovoltaico in Italia supera il traguardo dei 700 MW

Il contatore del GSE ha segnato in questi giorni il superamento della soglia dei 700MW di potenza installata in impianti fotovoltaici. Più in dettaglio: sono in funzione oltre 56.400 impianti fotovoltaici, di cui circa 51.000 entrati in esercizio con il meccanismo di incentivazione del Nuovo Conto Energia e quasi 6.000 con quello del Vecchio Conto Energia con una potenza complessiva di, rispettivamente, circa 540MW e 164MW.

Da parte del GSE è possibile avere anche una fotografia aggiornata della distribuzione geografica del fotovoltaico nel paese.
Alla Puglia va la palma di regione con la maggiore potenza installata : oltre 96 MW. Alla Lombardia il primato di regione con il maggior numero di impianti: oltre 8.600.

In base alla potenza installata altre regioni virtuose sono la Lombardia con 84 MW e l’Emilia Romagna con 62MW, viceversa in coda alla graduatoria si ritrovano Liguria (5,8MW), Molise(2,7MW) e Valle d’Aosta (0,4 MW).

Nella classifica per numero di impianti dopo il primo posto della Lombardia si trovano l’Emilia Romagna (circa 5.300 impianti ) e il Veneto (circa 5.200), mentre fanalini di coda sono ancora la Liguria ( circa 760) , il Molise (180) e la Valle d'Aosta (59).

(fonte artcolo : pienosole.it)

Sanyo presenta il camion fotovoltaico

Sanyo presenta il camion fotovoltaico

giovedì 10 dicembre 2009 ( fonte pienosole.it)

Alla Fiera internazionale “Eco Products 2009” che si tiene a Tokyo questa settimana Sanyo presenta il suo veicolo elettrico solare, più precisamente un camion.



Elementi caratteristici del veicolo sono i pannelli fotovoltaici e le batterie agli ioni di Litio che rendono il mezzo capace di percorrere 130 Km con una singola carica. Le batterie in dotazione si possono ricaricare con 16 ore di esposizione al sole oppure in 8 ore attraverso una presa di corrente.
Il camion è dotato di 9 pannelli fotovoltaici da 210Wp per una potenza complessiva di 1,89 kWp in grado di fornire circa 2000 kWh all’anno di energia elettrica che può essere immagazzinata nelle 3510 batterie cilindriche a ioni di Litio installate a bordo.

L’energia elettrica generata dai pannelli solari può non venire utilizzata solamente per la trazione,ma all’occorrenza può essere utilizzata per alimentare utenze esterne,ad esempio fari, pompe, motori esterni o altro.

Il riciclo dei moduli fotovoltaici

Ancora c'è tempo ma, a partire dal 2015, bisognerà cominciare a preoccuparsi del riciclo dei moduli fotovoltaici.

"Il problema della gestione di dispositivi e impianti giunti al termine del loro ciclo vitale non ha ancora assunto un carattere di emergenza", ha dichiarato Alessandro Romeo di PV Cycle. Nonostante ciò l'industria di settore ha deciso di affrontare il problema in anticipo, lavorando a un programma finalizzato allo sviluppo di un sistema di raccolta e di riciclo dei dispositivi che hanno smesso di funzionare: il progetto PV Cycle. Si tratta di un'associazione volontaria che raccoglie gli operatori del settore impegnati a tutti i livelli della filiera, dai distributori agli importatori dei dispositivi fino ai distributori, il cui obiettivo è rendere l'industria fv 'double green', proprio occupandosi della gestione dei rifiuti fv e della loro reimmissione nel ciclo produttivo. L'associazione, che attualmente conta 41 aziende che rappresentano ben l'85% del mercato fotovoltaico europeo e alla quale hanno aderito anche importanti produttori americani e asiatici, ha stipulato un accordo con l'Unione Europea con un ambizioso obiettivo: raccogliere il 65% dei moduli a fine vita installati a partire dal 1990 e riciclare l'85% di essi. Il primo piano di raccolta e riciclo sarà avviato il prossimo anno a cominciare dalla Germania, per poi essere progressivamente esteso a tutti i principali Paesi europei.

Fonte: Ansa

Fotovoltaico anche sull’acqua

Fotovoltaico anche sull’acqua

Nato dalla collaborazione tra gli studi di progettazione di Daiet e del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale nell’ambito dell’iniziativa “Loto Progetto Energia” varato da ANBI (Associazione Nazionale Bonifiche, Irrigazioni e Miglioramenti Fondiari), il primo impianto fotovoltaico galleggiante sull’acqua si trova a Solarolo, in provincia di Ravenna, ed è una struttura galleggiante con dimensione di circa 25 metri di diametro e una potenza di picco di 19,98 kWp.

Sulla struttura galleggiante, progettata con elementi testati già da anni in ambiente marino per la realizzazione di ponti mobili, si può installare qualsiasi tipologia di modulo fotovoltaico. Il sistema, oggetto di brevetto dedicato, è progettato per evitare che il movimento ondoso dell’acqua provochi la rottura dei vetri a protezione delle celle fotovoltaiche.

Le correnti d’acqua presenti hanno infatti reso necessario ancorare in più punti della terraferma la struttura; le connessioni elettriche sono state vulcanizzate e integrate in tubazioni in pvc che rendono il sistema completamente stagno.

Il primo impianto fotovoltaico galleggiante è stato realizzato in California presso l’azienda vinicola “Far Niente Winery”, per l’occasione ribattezzato “Floatovoltaic” un gioco di parole fra “floating" (galleggiante) e “photovoltaic”. Per evitare di sacrificare una superficie di vigneto di elevato pregio, pensarono di utilizzare la superficie del laghetto di irrigazione dell’azienda installandovi un impianto da 1000 pannelli, più altri 1300 pannelli a terra per una potenza da 400 kWp che avrebbe azzerato la bolletta energetica dell’azienda.



pubblicato da edilone.it il 04 dicembre 2009

martedì 17 novembre 2009

Mutuo per i pannelli fotovoltaici

Come aprire un mutuo per installare i pannelli solari. Le principali difficoltà per chi si interessa all'energia solare ed ai pannelli solari sono il costo dell'investimento iniziale e le pratiche burocratiche per entrare nel conto energia. Solitamente le aziende installatrici forniscono anche consulenza e aiuto per svolgere tutte le pratiche (del resto è loro interesse farlo). Al proprietario dell'impianto solare resta l'onere finanziario. Vista l'entità ventennale del Conto Energia è utile affrontare l'investimento aprendo un mutuo bancario. Di recente sono nati veri e propri strumenti bancari dedicati al fotovoltaico ed al conto energia. In questa pagina faremo qualche esempio. Segnalateci via email altre iniziative bancarie simili e le aggiungeremo alla lista.

Mutuo Energy della BCC
Le Banche di Credito Cooperativo (BCC) hanno lanciato uno strumento dedicato al finanziamento degli investimenti nel settore fotovoltaico privato. Il mutuo si chiama 'Energy' (fonte BCC 17/9/2009). Il mutuo Energy è destinato a coloro che vogliono installare un impianto fotovoltaico collegato alla rete pubblica. Per i privati l'importo finanziabile va da un minimo di 5 mila euro ad un massimo di 30 mila. Per le imprese l'importo finanziabile va da 10 mila euro fino a 750 mila euro. La durata del mutuo per i privati va da 24 a 180 mesi. La durata non è invece indicata per le imprese. Oltre al finanziamento la BCC di Busto Garolfo e Buguggiate fornisce al cliente un'accurata analisi costi-benefici e uno studio di fattibilità. Per ulteriori informazioni rimandiamo direttamente alla BCC di Busto Garolfo e Buguggiate (fonte: www.creditocooperativo.it).

Il fotovoltaico sposa la ceramica

Le aziende italiane della ceramica, da sempre leader nel mondo per qualità, design ed innovazione, sempre più sperimentano, brevettano e lanciano sul mercato nuovi prodotti che guardano al futuro. Questa volta la caratteristica dell’innovazione è la tecnologia fotovoltaica che viene coniugata con la piastrella, la tegola o la lastra in ceramica per ottenere dei veri e propri pannelli fotovoltaici in grado di produrre energia.

Il concetto di base è relativamente semplice: utilizzare lo sviluppo superficiale di questi prodotti da costruzione e la loro posizione nella copertura esterna dei fabbricati per aggiungere una nuova ed importante funzionalità, la produzione di energia dal sole.

Nelle fiere dedicate al fotovoltaico, così come in quelle dedicate ai prodotti per l’edilizia sempre più capita di vedere tra gli espositori aziende del settore della ceramica che espongono soluzioni fotovoltaiche attraverso un gamma di prodotti per facciate di edifici o coperture di tetti che inglobano celle fotovoltaiche. A Bologna si tiene il Saie Energia, un salone di richiamo internazionale nato proprio per creare un collegamento diretto tra il mondodell’energia e quello delle costruzioni.

In questa direzione va System Photonics, azienda non a caso nata a Fiorano Modenese, nel cuore del distretto della ceramica, che produce superfici fotovoltaiche utilizzando come supporto una sottile lastra ceramica. Il nuovo prodotto è stato presentato anche negli Stati Uniti al Solar Power la più importante manifestazione fieristica americana dedicata all’energia solare tenutasi dal 27 al 29 ottobre scorso.

Grazie ad una rivoluzionaria tecnologia questa azienda produce una “piastrella” che consente di costruire sistemi fotovoltaici perfettamente integrabili a livello estetico, architettonico ed ambientale, in qualunque tipo di costruzione. Il processo di produzione parte dall’utilizzo di un sottile substrato ceramica di 3 millimetri come supporto delle lastre su cui sono poi laminate le celle fotovoltaiche con l’ausilio di un innovativo materiale incapsulante. Le lastre fotovoltaiche ottenute hanno la caratteristica di essere modulabili, facili da montare e poi da manutenere, sono calpestabili, impermeabili e completamente riciclabili a fine vita.

Nella stessa direzione va un altro prodotto, Tegolasolare, presentato questa volta al SAIE Energia di Bologna (28-31 ottobre) da Area Industrie Ceramiche, azienda di Anagni.

Si tratta della classica tegola in cotto ma evoluta sia nella composizione che nella funzionalità: al supporto, realizzato con impasto atomizzato di ceramica, è stato abbinato, con sistema brevettato, un pannello fotovoltaico totalmente integrato per la produzione di energia elettrica. Ogni tegola è collegata in serie all’altra formando un vero e proprio impianto fotovoltaico totalmente integrato e in armonia con l’estetica dell’edificio. Caratteristica importante è il fatto che Tegolasolare può essere installata anche senza l’applicazione del pannello fotovoltaico che può essere aggiunto anche in un secondo momento. Questa sistema facilita anche le operazioni di manutenzione o addirittura la sostituzione dei pannelli con altri più avanzati seguendo l’evoluzione tecnologica del fotovoltaico.



Di questo passo, grazie alla creatività ed alla capacità di innovazione tutta italiana i poli italiani della ceramica potranno presto vedere un profondo cambiamento e rinascere come poli integrati di materiali per costruzioni e di energie rinnovabili.

(fonte : Pienosole)

Quanta energia c'è in un pannello fotovoltaico?

Un interessante confronto con l’uranio In un articolo pubblicato da Martin Roscheisen sul blog di www.nanosolar.com viene svolta una interessante considerazione sul “contenuto energetico equivalente” dell’uranio utilizzato nelle centrali nucleari in confronto a quello del composito CIGS (Rame, Indio,Gallio e Selenio) con proprietà di semiconduttore usato nelle celle fotovoltaiche thin film. Entrambi sono materiali utili a produrre energia elettrica.

Partendo dalla constatazione che una persona comune associa normalmente ad 1 chilogrammo di uranio arricchito una quantità enorme di energia, sufficiente a produrre per anni energia elettrica in una centrale nucleare, Roscheisen si è chiesto quale sia a confronto la capacità di generare energia elettrica di una pari quantità di un materiale “nuovo” come il CIGS utilizzato nei sistemi fotovoltaici di seconda generazione.

La risposta che è venuta dagli esperti è di quelle che lasciano il segno: 1chilogrammo di CIGS utilizzato per produrre celle fotovoltaiche thin film produce una quantità di energia elettrica 5 volte maggiore di quella prodotta da 1 chilogrammo di uranio arricchito utilizzato in una centrale nucleare.

Per di più l’uranio arricchito una volta utilizzato si esaurisce e deve essere stoccato in una discarica per materiale radioattivo con tutti i problemi che ne conseguono, il CIGS produce energia dal sole per tutta la durata della vita della cella solare dopo di che può essere recuperato e riutilizzato per un numero indefinito di volte.

Non conosciamo gli elementi di dettaglio che hanno portato a calcolare i rispettivi “potenziali energetici” dei due materiali messi a confronto, di sicuro però l’articolo di Martin Roscheisen con una semplice comparazione offre un’interessante spunto di riflessione per diversi aspetti di enorme importanza : ambientali, economici, sociali e persino di etica.
Roma si illumina di nuovo: Fotovoltaico e LED per i lampioni pubblici



E’ stato presentato in Campidoglio il progetto per la nuova illuminazione pubblica di Roma. Il piano, predisposto in collaborazione con l’Acea, è impostato su innovazione tecnologica e risparmio energetico. E’ prevista infatti la graduale sostituzione delle attuali lampade a vapori di sodio con lampade a nuova tecnologia Led e l’installazione in alcuni quartieri di lampioni fotovoltaici.

Come è noto le lampade a LED ,tecnologia innovativa nel campo dell’illuminazione, hanno prestazioni elevatissime a fronte di consumi veramente parsimoniosi. La luce prodotta è molto intensa e brillante e farà presto dimenticare i riflessi gialli emessi dalle attuali lampade ai vapori di sodio. A gennaio è prevista la nuova illuminazione in 16 strade per un totale di 361 lampioni, per arrivare progressivamente entro il 2015 a 15 mila punti Led.

(fonte : Pienosole)

Legambiente : UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO PER OGNI CASA

E' partita la nuova campagna di Legambiente che, con una petizione a cui si può aderire anche dal sito http://www.legambiente.eu/, chiede allo Stato di mettere in atto misure tali da promuovere l'installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto di ogni casa.



La campagna "Sole per tutti" è stata lanciata per sensibilizzare i Paesi industrilizzati sulla necessaria riduzione delle CO2, una delle cause principali delle catastrofi causate dai cambiamenti climatici.



"Non c'è più tempo e servono risposte immediate sui cambiamenti climatici - dice Andrea Poggio, vicedirettore Nazionale di Legambiente - Noi siamo come sempre in prima fila e faremo la nostra parte: con questa petizione chiediamo al Governo impegni seri e concreti, a sostegno delle nostre proposte che potranno anche rilanciare l'economia in crisi. Copenhagen è un'occasione da non perdere ma tutti possono fare la propria parte per fermare i cambiamenti climatici. Lo Stato dovrà dare una risposta alle migliaia di firme dei cittadini italiani e aiutarci perché sul tetto di ogni italiano ci sia un impianto solare. Siamo o non siamo il Paese del Sole?"



Questi gli impegni che la petizione di Legambiente chiede allo Stato:



◦un metro quadrato a testa di solare termico: Oggi in Austria vi sono 40 volte più collettori per abitante dell'Italia, noi vogliamo arrivare a un metro quadrato a testa di collettore per scaldare l'acqua per gli usi domestici. Si può fare se il Governo assicura anche in futuro la detrazione dalle tasse del 55% delle spese. Produrre e installare un metro di collettore solare a testa creerebbe 400 mila posti di lavoro. L'energia risparmiata, 42 Twh termici, sarebbe pari a quella consumata da 4 grandi centrali.

◦10.000 MW fotovoltaici: Il Governo deve lasciare gli incentivi in "Conto Energia" per tutti coloro che vogliono installare pannelli solari sugli edifici. Per generare 10.000 MW FV, pari al fabbisogno quotidiano di energia elettrica in Italia, si impegnerebbero solamente il 7% dei tetti delle costruzioni esistenti, fornendo direttamente elettricità pulita agli abitanti e si creerebbero così 100mila posti di lavoro. La produzione sarebbe pari al 5% dell'elettricità oggi consumata in Italia, anche di più se si utilizzassero apparecchi ad alta efficienza. I pannelli sono sempre meno costosi e in pochi anni non avrebbero più bisogno di incentivi.

◦un milione di case efficienti all'anno: E' possibile offrire a tutti la possibilità di vivere in case moderne e confortevoli, con consumi energetici e bollette dimezzate. E' urgente un diffuso programma di riqualificazione degli edifici e semplificare le procedure, confermando la detrazione del 55% degli investimenti energetici nelle nostre abitazioni. Nelle case efficienti, come quelle di classe A o B, si ha mediamente un risparmio di 1000 euro l'anno a famiglia. Gli incentivi del 55% hanno mosso in 2 anni investimenti pari a 3,5miliardi di Euro e già permesso di risparmiare 2,7 Twh all'anno.

◦Vita più semplice per chi si impegna: Ai Comuni, alle Regioni e al Governo Nazionale chiediamo di aiutare tutti coloro che vogliono installare un pannello solare o realizzare un intervento di risparmio energetico attraverso una semplificazione decisa di tutte le procedure burocratiche.




Fonte: Legambiente

martedì 10 novembre 2009

Legambiente: sul solare il Nord batte il Sud. Palma d’oro a Trento

Legambiente: sul solare il Nord batte il Sud. Palma d’oro a Trento

(www.e-gazzette.it)

Roma, 7 novembre – Italia a due velocità anche per quanto riguarda la produzione di energia solare e la diffusione di fonti rinnovabili. In questo capitolo la palma di comune più attivo va a Trento, seguita da Alessandria, Brescia, Bologna e Palermo. Sud un po' più presente invece per quanto riguarda i pannelli solari termici, classifica guidata da Bolzano, seguita da Trento, Lecce, Grosseto e Aosta. La Capitale domina invece la classifica dei comuni che hanno adottato le energie pulite per gli edifici pubblici. Questa la fotografia scattata da Legambiente ed Eurosolar con “Comuni rinnovabili 2005”, secondo rapporto sulla diffusione delle fonti rinnovabili nei capoluoghi di provincia italiani.
Quindi, evidenzia lo studio, anche questa volta il Mezzogiorno emerge a fatica, anche se buoni esempi si trovano a Ragusa, Trapani, Catania, Avellino e Crotone.
Secondo il Rapporto, Trento risulta essere il comune italiano con il maggior numero di impianti solari, con ottimi risultati sia per il solare termico (con 4.300 mq installati, una media di 39,90 mq ogni 1.000 abitanti) che per il solare fotovoltaico, con 210 kW installati, pari a una produzione di 210mila kWh/anno.
Più in particolare, per il solare termico (soprattutto riscaldamento di abitazioni e acqua) si fa largo Bolzano, con la più alta diffusione in Italia di pannelli, sia in assoluto che in rapporto alla popolazione (4.983 mq e una media di 51,26 ogni 1.000 abitanti). Il merito di questi risultati, rilevano Legambiente ed Eurosolar, va ascritto ''alle politiche di incentivo promosse dai due comuni e dalle province autonome di Bolzano e Trento, con finanziamenti continui che permettono di dare certezza agli investitori che non devono dipendere da incentivi discontinui nel tempo e graduatorie di selezione”.
Come accennato, Roma guida la classifica della diffusione delle fonti rinnovabili nelle strutture edilizie delle amministrazioni (scuole, uffici, biblioteche, eccetera), grazie all'installazione di 930 mq di pannelli solari termici e 178 kW di pannelli solari fotovoltaici. Per il solare termico si segnalano anche Modena, con 403 mq di pannelli, e Palermo, con 263 mq. Per il solare fotovoltaico i migliori risultati dopo Roma sono quelli di Parma, con 120 mq, e due città del Mezzogiorno: Benevento (con 81 kW) e Palermo (76 kW).
Se si prova a confrontare i dati italiani con la classifica dei comuni tedeschi fotografata dalla “Solarbundesliga”, sottolinea ancora Legambiente, “ci si rende conto, per usare un linguaggio calcistico, che siamo realmente in campionati differenti. In testa alla classifica è il piccolo comune di Rettenbach am Auerberg, che ha una media di 487 mq di solare termico ogni 1.000 abitanti e 795 Watt installati di fotovoltaico per abitante; tra i comuni con popolazione maggiore di 100 mila abitanti sono invece in testa Ulm (rispettivamente con 70 mq di solare termico e 20,1 di fotovoltaico) e Friburgo (con 50 mq di solare termico e 24,4 di fotovoltaico).
“I numeri italiani - spiega il presidente di Legambiente Roberto Della Seta - mostrano la poca attenzione da parte dei Comuni nei confronti del risparmio energetico: eppure gli incentivi per i 100 MW da sfruttare entro il 2010 disposti dal decreto del ministero delle attività produttive su Conto energia, sono già finiti. I provvedimenti che dovevano aiutare lo sviluppo delle rinnovabili non sono sufficienti e, peggio ancora, non sono riusciti a far recuperare il gap nei confronti degli altri Paesi europei”.

In Giordania nasce il parco fotovoltaico più grande del Mediterraneo

In Giordania nasce il parco fotovoltaico più grande del Mediterraneo

di Alessandra Mallarino - Nov 9th, 2009

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La Giordania avrà sul suo terreno il più grande parco fotovoltaico di tutta l’area mediterranea, con una potenza iniziale pari a 100 MWp, per passare in seguito a 200 MWp.

A Milano, la firma per gli accordi tecnici di quest’ambizioso progetto che rappresenta il lavoro sinergico tra la società italiana Solar Ventures e le società Kawar Energy ed First International for Investment and Trade, entrambe giordane.

La suddetta firma è avvenuta in concomitanza con l’evento “Jordan - Italy Business Forum”, alla presenza del Re di Giordania, Abdullah II Al Hussein, la nuova centrale, si è detto durante il Forum, coprirà un’area territoriale pari a due km2, per poi svilupparsi in un secondo tempo ancora di più e raggiungere l’estensione notevole di cinque KM2, tale area sarà coperta da 360.000 pannelli solari, per un totale di produzione energetica di 168.100 MWh annuali.

All’interno dell’accordo è entrata a farne parte anche la Ma’an Development Company (MDC), l’organismo per lo sviluppo del paese direttamente controllato dal governo giordano, la quale sta tentando di spingere e puntare sul solare e sull’eolico.

La MDC, nella pratica organizzativa e della gestione del progetto, metterà a disposizione il terreno ospite; trattasi di un terreno perfetto per le due caratteristiche principali: secchezza e costante sole.

Sempre nel rispetto dell’importanza dei numeri: 60.000 famiglie ne beneficeranno, e si evidenzierà un risparmio di 90.000 tonnellate di Co2 in atmosfera, in termini ambientalistici tale operazione corrisponderà a una piantagione “virtuale”di nove milioni di alberi di notevole altezza.

Questa strada e progetti simili sono molto probabilmente il futuro sul quale investire in un’ottica di risparmio energetico e di scelta consapevole dell’energia migliore da utilizzare nel quotidiano.

Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2009

Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2009

(www.arpa.veneto.it)

Città e Cittadinanza
9 – 15 novembre 2009
“Città e Cittadinanza” è il tema scelto per la 4^ edizione della Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile, patrocinata e promossa dalla Commissione Nazionale Italiana dell’UNESCO nell’ambito del Decennio ONU di Educazione allo Sviluppo Sostenibile.

La manifestazione ha lo scopo principale di far crescere nella collettività l’interesse per la realizzazione di una città ecologica e solidale in cui la presenza di una cittadinanza consapevole e partecipe sia una realtà sempre più ricca di significati.

Sviluppo urbano, inquinamento, consumi e sistemi di produzione, integrazione e intercultura sono solo alcuni degli argomenti proposti nell’ambito della Settimana UNESCO 2009, che saranno oggetto di iniziative da parte delle Associazioni, Amministrazioni Locali, Scuole, ONG e altri soggetti che si occupano di educazione allo sviluppo sostenibile.

Nella Regione Veneto, le iniziative relative alla manifestazione, si svolgeranno con il coordinamento di ARPAV e della Rete Regionale IN.F.E.A.

ARPAV partecipa alla Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile con le seguenti iniziative:

°promozione della Settimana attraverso il proprio sito web;

°promozione degli eventi DESS che si svolgeranno su tutto il territorio nazionale e nella regione Veneto attraverso la Rete Regionale di Educazione Ambientale e il proprio sito web;

°stampa e diffusione della pubblicazione Città Sostenibile: Impresa Comune (pdf 6MB), predisposta dal Coordinamento Agende 21 Locali Italiane e Coordinamento Interregionale IN.F.E.A.. L’opuscolo verrà diffuso attraverso la Rete Regionale di Educazione Ambientale e i Nodi IN.F.E.A..

Rinnovabili 2020, per l′Enea un traguardo più vicino

Rinnovabili 2020, per l′Enea un traguardo più vicino di qualenergia.it - 01/11/2009


Grazie alla crisi e all’efficienza energetica gli obiettivi europei del 2020 per l’Italia saranno più facili da raggiungere. Sono buone notizie per il nostro paese quelle portate ieri dall’ENEA alla commissione Ambiente del Senato. I nuovi numeri (vedi allegato) - elaborati dall’ente assieme a Erse e ministero dello Sviluppo Economico - ridimensionano lo sforzo necessario per arrivare, entro il 2020, a soddisfare con le rinnovabili quel 17% del fabbisogno di energia primaria, come ci richiede l′Eimpegno preso in Europa. A causa del rallentamento economico la fame di energia del nostro paese crescerà infatti meno di quanto si era previsto e dunque sarà più facile raggiungere la quota percentuale.

Se prima della crisi l’ENEA stimava che al 2020 l’Italia avrebbe avuto bisogno di energia per 164 milioni di tonnellate di petrolio equivalente (Mtep), ora il fabbisogno previsto è sceso a 150 Mtep. Se si considera anche il contributo - 23 Mtep - atteso dagli interventi per l’efficienza energetica la domanda al 2020 scende a 126 Mtep. Ecco dunque gli sforzi necessari secondo il nuovo scenario Enea: nel settore del calore le fonti pulite dovranno moltiplicarsi per 4 (da 2,6 a 9,2 Mtep). Lo sforzo proporzionalmente più grande si dovrà fare nei trasporti, per i quali l’Ue pone l’obbligo che vengano alimentati per il 10% a rinnovabili: da 0,2 Mtep a 4,2, mentre nel settore elettrico le rinnovabili , dai 7,1 Mtep del 2005 a 21,7 nel 2020. Nel settore elettrico le fonti pulite invece dovranno raddoppiare: da 4,3 a 8,3 Mtep. Le tecnologie che dovranno crescere di più? L’eolico, che dovrà triplicare, il fotovoltaico, che dovrà moltiplicarsi per 30, e il solare termodinamico che al 2020 dovrà fornire da 2 a 3 Mtep.

Interessante poi anche la parte della relazione in cui si illustrano le nuove tecnologie su cui l’ente sta lavorando: il solare termodinamico di seconda generazione innanzitutto, il fotovoltaico a concentrazione e nuovi materiali per il mini eolico. Tecnologie che creeranno anche nuova occupazione: dei 250mila occupati che il settore delle rinnovabili potrà avere nel 2020, il solare termoelettrico, secondo Enea, ne potrà contare 20mila. Posti di lavoro che vanno ad aggiungersi ai 27 mila previsti per il fotovoltaico, mentre la parte del leone la faranno biomasse ed eolico, rispettivamente 65mila e 75.500 occupati.

Ma la fonte con maggiori potenzialità per raggiungere gli obiettivi del 2020, applicabile a tutti i settori, nello scenario presentato è senz’altro l’efficienza energetica. Efficienza negli usi finali, utilizzo razionale dell’energia e efficienza nel sistema elettrico messe assieme, secondo l’Enea, contribuiranno al 77% della riduzione delle emissioni al 2020. Un ruolo determinante che pure altri stimano ancora più sostanzioso: se per l’Enea l’efficienza può ridurre di 23 Mtep il fabbisogno energetico al 2020 per la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ( Qualenergia.it “Rinnovabili 2020, prove di burden sharing" ) può fare ancora di più, contribuendo con 33 Mtep.

Arriva il fotovoltaico galleggiante

Arriva il fotovoltaico galleggiante di cianciullo.blogautore.repubblica.it - 02/11/2009

Anche il fotovoltaico può diventare off shore: pannelli solari galleggianti. La proposta viene dall’Anbi, l’associazione che nasce per coordinare le bonifiche e si trova ora a gestire superfici importanti. In Romagna hanno messo a punto il progetto Loto, un sistema per l’integrazione ambientale dei pannelli fotovoltaici in specchi d’acqua interni (piccoli laghetti, stagni, laghi di montagna). La foto qui accanto si riferisce a un impianto galleggiante a moduli di circa 20 – 25 metri di diametro ciascuno, per una produzione di picco stimata di 20 chilowatt a modulo. L’idea di base è inserire il fotovoltaico in un ambiente artificiale, già antropizzato, senza sottrarre spazio all’attività agricola e disponendo di un sistema facile da montare.

Il fotovoltaico organico si fa più efficiente

Il fotovoltaico organico si fa più efficiente di ilpannellofotovoltaico.com - 04/11/2009


Qual è il miglior modo per rispondere alle critiche? Beh, dimostrare il contrario e, se la critica è fondata, proporre un’alternativa credibile. E così, per non dover essere più costretti a prestare il fianco ad uno dei principali punti deboli che si continua ad imputare alla tecnologia fotovoltaica, ovvero la difficile reperibilità e l’elevato costo del silicio, la ricerca continua a insistere su altri elementi conduttori, in particolare quelli organici.

Di questo abbiamo già parlato e gli studi sull’impiego di tali sostanze per la costruzione dei pannelli fotovoltaici del domani, non è una novità. Il problema però è che, almeno fino ad oggi, tali nuove tecnologie scontano una scarsa efficienza e questo le rende suggestivi progetti, ma scarsamente attuabili. Le cose, però, stanno cambiando e anche le celle solari costruite con materiali organici potrebbero divenire efficienti come le “sorelle” al silicio, sostituendole egregiamente. Si prenda l’esempio degli Oled (Organic Light Emitting Diode), materiali che presentano il vantaggio di abbattere i costi di fabbricazione, rispetto ai semiconduttori inorganici al silicio, ma che, rispetto ad essi, sono molto meno efficienti. E infatti, proprio da qui è partita la ricerca per sviluppare dispositivi atti a migliorare l’efficienza di tali pannelli, fino ad arrivare al “Ligth Trapping”.
Si tratta delle “trappole che concentrano la luce” per ottimizzare l’efficienza dei pannelli che fanno uso di semiconduttori organici. Li ha realizzati un team di ricercatori del Tasc-Cnr nei laboratori all’interno dell’Area Science Park, il parco scientifico e tecnologico vicino a Trieste, in collaborazione con il Biomolecular and Organic Elctronics Center of Organic Electronics dell’Università di Linkopings, in Svezia.

Gli studi sono stati motivati proprio dall’esigenza di riuscire ad affrancarsi dalla dipendenza delle celle fotovoltaiche in silicio e svilupparne di nuove con sistemi alternativi, per diminuire l’attuale costo di un dollaro per watt fotovoltaico. Come? Con il nuovo sistema di micro-concentratori di luce. Sono microlenti di circa 80 milionesimi di millimetro (nanometri) di diametro in grado di focalizzare la luce incidente attraverso le fenditure di una superficie completamente riflettente, sotto cui vi sono la cella solare e una seconda superficie riflettente, così che la luce resta intrappolata tra le due superfici e, passando ripetutamente attraverso la cella, è completamente assorbita da quest’ultima.

Questo sistema d’intrappolamento è stato testato in accoppiamento con una cella fotovoltaica di tipo organico, ottenendo aumenti dell’efficienza di circa il 20% con pannelli di spessore inferiore e dai costi decisamente più contenuti. Che dire, ottime notizie per il futuro, ma anche per il presente!

Fotovoltaico, Kyoto Club aderisce all’abolizione Ici

Fotovoltaico, Kyoto Club aderisce all’abolizione Ici
Impianti fotovoltaici ‘siti di pubblica utilità’ non equiparati agli opifici.


02/11/2009 - Più incentivi per il fotovoltaico. In occasione di Key Energy, fiera internazionale di Rimini per energia, clima e mobilità sostenibile, le associazioni ambientaliste, tra cui Kyoto Club, aderiscono alla proposta per l’abolizione dell’Ici per gli impianti che producono energie rinnovabili. Il documento, contenente la proposta, sarà esaminata dalle Agenzie territoriali e dalle Commissioni parlamentari competenti.

Secondo Leonardo Berlen, portavoce di Kyoto Club, per raggiungere l’obiettivo produttivo di 15 gigawatt da solare entro il 2020 gli impianti non possono più essere considerati opifici, ma dichiarati “siti di pubblica utilità”. In questo modo verrebbe meno l’imposta comunale prevista per le altre attività produttive.

In linea con questa posizione l’Agenzia del Territorio di Bologna, che tiene in considerazione la crescita del fotovoltaico italiano grazie agli incentivi del Conto Energia. Un sistema che può contare su 50 mila impianti realizzati e quasi mille megawatt di potenza in esercizio.

È la Puglia la prima regione italiana per potenza installata, mentre alla Lombardia spetta il primato del numero di impianti. Cifre con le quali si può stimare di raggiungere i 900 Mw entro la fine dell’anno. Periodo in cui sarà rinnovato il conto energia dal momento che il settore, nonostante la crescita, necessita ancora di aiuti pubblici. Per il futuro il film sottile e altri nuovi materiali consentiranno un sensibile abbassamento dei costi.

Ricordiamo che il 6 novembre dell’anno scorso, con la Risoluzione 3/2008 l’Agenzia delle Entrate ha equiparato gli impianti fotovoltaici agli opifici dal momento che i pannelli posizionati permanentemente al suolo possono essere paragonati alle turbine delle centrali elettriche. Posizione confermata tenendo in considerazione che gli impianti fotovoltaici sono collocati in aree sottratte alla produzione agricola e che l’energia prodotta viene immessa nella rete elettrica nazionale. Circostanze per le quali gli immobili ospitanti impianti si qualificano come unità immobiliari, a differenza delle porzioni di fabbricato che ospitano impianti di modesta potenza destinati ai consumi domestici.

Secondo Leonardo Berlen, portavoce di Kyoto Club, per raggiungere l’obiettivo produttivo di 15 gigawatt da solare entro il 2020 gli impianti non possono più essere considerati opifici, ma dichiarati “siti di pubblica utilità”. In questo modo verrebbe meno l’imposta comunale prevista per le altre attività produttive.

In linea con questa posizione l’Agenzia del Territorio di Bologna, che tiene in considerazione la crescita del fotovoltaico italiano grazie agli incentivi del Conto Energia. Un sistema che può contare su 50 mila impianti realizzati e quasi mille megawatt di potenza in esercizio.

È la Puglia la prima regione italiana per potenza installata, mentre alla Lombardia spetta il primato del numero di impianti. Cifre con le quali si può stimare di raggiungere i 900 Mw entro la fine dell’anno. Periodo in cui sarà rinnovato il conto energia dal momento che il settore, nonostante la crescita, necessita ancora di aiuti pubblici. Per il futuro il film sottile e altri nuovi materiali consentiranno un sensibile abbassamento dei costi.

Ricordiamo che il 6 novembre dell’anno scorso, con la Risoluzione 3/2008 l’Agenzia delle Entrate ha equiparato gli impianti fotovoltaici agli opifici dal momento che i pannelli posizionati permanentemente al suolo possono essere paragonati alle turbine delle centrali elettriche. Posizione confermata tenendo in considerazione che gli impianti fotovoltaici sono collocati in aree sottratte alla produzione agricola e che l’energia prodotta viene immessa nella rete elettrica nazionale. Circostanze per le quali gli immobili ospitanti impianti si qualificano come unità immobiliari, a differenza delle porzioni di fabbricato che ospitano impianti di modesta potenza destinati ai consumi domestici.

(Paolo Mammarella - Edilportale)

Le presentazioni del Convegno "Verso quota 1.000. Il fotovoltaico ha messo le ali"

03/11/2009 (Kyoto Club)

Le presentazioni del Convegno "Verso quota 1.000. Il fotovoltaico ha messo le ali"

Relatori e presentazioni del convegno organizzato dal Kyoto Club nell’ambito di Key Energy 2009 a Rimini.
Il Kyoto Club ha organizzato il 28 ottobre 2009 nell'ambito di Key Energy 2009 a Rimini, il convegno "Verso quota 1.000. Il fotovoltaico ha messo le ali".

Il convegno si è focalizzato sul settore fotovoltaico e sull'attuale sistema di incentivazione. Secondo il contatore del GSE, risulta ampiamente superata la quota di 600 MW di potenza cumulativa con l'attuale sistema di incentivazione.
Il contatore ci dice che a fine ottobre, tra il vecchio e il nuovo conto energia la potenza in esercizio risultava pari a circa 650 MW per oltre 53mila impianti realizzati.
Dobbiamo però ricordare che il dato del conto energia che il GSE segnala sul proprio contatore risale in genere all'incirca a 40-50 giorni precedenti e, dunque, dobbiamo considerarlo certamente sottostimato rispetto al reale stato attuale delle installazioni.
Sarà realistico arrivare a quota 1.000 entro la fine dell'anno e a 2 GW a fine 2010?

I relatori e le presentazioni:

Hanno moderato:

Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club
Leonardo Berlen, responsabile comunicazione Kyoto Club


•Maurizio Cuppone – Direzione Operativa GSE – Gestore Servizi Elettrici, "Il conto Energia Fotovoltaico"
•Paola Delli Veneri – Ricercatrice sezione Fotovoltaica- Enea, "Le potenzialità del fotovoltaico: lo stato dell'arte e la ricerca in Enea"
•Daniele Togni – Socio ANIE/GIFI – Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, "La proposta ANIE/GIFI per il Conto Energia dopo il 2010"
•Paolo Zavatta – Direttore Commerciale – Conergy, "Qualità e integrazione del sistema: il contributo di Conergy alla crescita del fotovoltaico in Italia"

Ha partecipato al convegno anche Christopher Flavin, presidente di WorldWatch Institute che ha fornito un quadro internazionale del settore fotovoltaico.

martedì 3 novembre 2009

No all’applicazione dell’ICI per gli impianti che producono energia rinnovabile

02/11/2009 (Kyoto Club)

No all’applicazione dell’ICI per gli impianti che producono energia rinnovabile !!!

Quattordici associazioni ambientaliste e di categoria hanno condiviso un documento che chiede l'abolizione dell'Ici sugli impianti alimentati a fonti rinnovabili perché di pubblica utilità e perché vanno ad inficiare i meccanismi incentivanti con i quali lo Stato intende sostenerli.
Le Associazioni ANEV, APER, ASSOLTERM, ASSOSOLARE, FEDERPERN, FIPER, FIRE, GIFI, GREENPEACE ITALIA, GSES, ISES ITALIA, ITABIA, KYOTO CLUB e LEGAMBIENTE hanno condiviso un documento di analisi sulle passate Risoluzioni dell’Agenzia del Territorio, in cui si obbliga l’accatastamento e quindi la conseguente applicazione dell’ICI agli impianti rinnovabili.

Ciò incide gravemente sulle ipotesi di raggiungimento degli obiettivi europei posti al 2020 (17% della produzione di energia rinnovabile sui consumi finali nazionali), tendendo a vanificare l’effetto degli strumenti di incentivazione sviluppati a sostegno delle fonti pulite.

Riprendendo il dettato normativo riferito al settore e le motivazioni sancite da alcune Commissioni Tributarie Provinciali, le Associazioni propongo al Legislatore di chiarire il quadro regolatorio affinché, attraverso una modifica legislativa, gli impianti di produzione di energia rinnovabile siano considerati come unità immobiliari finalizzate al soddisfacimento di esigenze pubbliche e pertanto esentate dall’applicazione dell’ICI.

La proposta di modifica sarà inviata al Legislatore e sostenuta attraverso diverse iniziative che si metteranno in cantiere.

In allegato il Documento condiviso dalle Associazioni.

venerdì 23 ottobre 2009

Scenari a medio termine del fotovoltaico in Italia

Scenari a medio termine del fotovoltaico in Italia

Evoluzione delle installazioni, tariffe del nuovo conto energia, grid parity e mercato internazionale. L’impegno più urgente è nella produzione nazionale di celle, moduli e componenti, ma soprattutto nella ricerca dove manca un disegno complessivo.


Un articolo di Gianni Silvestrini (tratto da Kyoto Club)

La crisi economico-finanziaria mondiale non ha risparmiato il comparto delle rinnovabili e i “pacchetti di stimolo” varati da diversi Paesi manifesteranno la loro efficacia solo a partire dal 2010, con qualche eccezione come quella della Cina dove l’effetto si è già avvertito quest’anno.
In Italia le difficoltà sul fronte dell’accesso al credito si sono fatte sentire, ma sono state mitigate dalla riduzione dei prezzi e dall’attenzione internazionale per il nostro Paese. Le ultime valutazioni del GSE )Gestore dei Servizi Elettrici) indicano in 900 MW la potenza cumulativa in Italia a fine anno.

Kyoto Club prevede 1.000 MW includendo anche i 50 MW installati prima dell’avvio del conto energia, e stima in 2.000 MW la potenza alla fine del 2010. Il dato reale del 2009 sarà noto solo verso il mese di marzo del prossimo anno quando il GSE avrà elaborato il boom di domande previste per il mese di dicembre.
Dunque il fotovoltaico italiano continua a correre e dovrebbe posizionarsi sia quest’anno che nel 2010 al terzo posto nel mondo dopo Germania e Usa. Questa è anche la valutazione di Solarbuzz che ritiene che il nostro Paese l’anno prossimo coprirà il 7% dei 7,4 GW di installazioni globali previsti, una stima che probabilmente sottovaluta il ruolo dell’Italia.

Mentre si è aperta la corsa di fine anno per non incorrere nella riduzione del 2% dell’incentivo, è già partito anche il “rush” per garantire il conto energia del 2010 ai grandi impianti. All’inizio di settembre, secondo Terna, erano state presentate richieste di attivazione di impianti fotovoltaici per 12 GW (di cui 4,8 GW in Puglia e 3,3 GW in Sicilia). La corsa all’oro dettata dal ridimensionamento delle tariffe a partire dal gennaio 2011 è dunque iniziata ed è solo la lunghezza delle procedure autorizzative, in particolare in Sicilia, a fare da freno. Il tetto dei 1.200 MW verrà invece facilmente superato, avendo il decreto del febbraio 2007 previsto un periodo utile successivo al suo raggiungimento.

A questo punto la discussione si sposta sul decreto di prossima emanazione che fisserà le regole a partire dal 2011. Quali sono i punti da prendere in considerazione?
Il nuovo schema andrebbe esteso al 2014-2015 in modo da consentire alle imprese del settore di avere un orizzonte temporale sufficientemente ampio e dovrebbe prevedere progressive riduzioni dell’incentivo in modo da arrivare a una sua eliminazione prima della fine del prossimo decennio.
La riduzione della tariffa dovrebbe consentire la sostenibilità economica di installazioni per una potenza annua analoga a quella tedesca (1-1,5 GW/anno) e al tempo stesso tale da non tagliare le gambe alla nascente industria solare (produzione di tecnologie) italiana.

Come esemplificazione si potrebbe proporre una riduzione della tariffa per gli impianti sugli edifici del 20% per il primo anno (del 10% per quelli totalmente integrati) e negli anni successivi del 10%/anno. Per gli impianti a terra andrebbe prevista una riduzione del 25% nel 2011 e del 10% negli anni successivi.
Leggendo i numeri che sono circolati da parte delle associazioni di categoria del fotovoltaico è probabile che le riduzioni saranno però meno incisive.
Dal 2015 al 2020 gli incentivi dovrebbero subire poi una riduzione più marcata, anche grazie al raggiungimento in molte regioni della “grid parity”. Gli interventi solari nell’edilizia avranno infatti bisogno a quel punto solo di un limitato incentivo abbinato allo scambio sul posto.

Un altro elemento di riflessione riguarda l’obbiettivo da porsi per la fine del prossimo decennio. Come si sa, il “position paper” inviato a Bruxelles nel 2007 dal Governo italiano aveva identificato un potenziale di 8,5 GW fotovoltaici nel 2020. Allora la stima venne considerata da molti troppo elevata, ma l’evoluzione della tecnologia fa considerare possibile un obbiettivo superiore in presenza di un forte calo dei prezzi nei prossimi 5-6 anni.

Se si raggiungerà un accordo mondiale sul clima l’Europa innalzerà il proprio obbiettivo di riduzione dei gas climalteranti al 2020, al momento del 20% rispetto ai livelli del 1990. Considerando che il nuovo Governo del Giappone ha alzato il suo target di riduzione al 25% è probabile che la UE, da sempre apripista nella battaglia del clima, si ponga un obbiettivo più elevato.

Questo significherà una politica più incisiva sul fronte dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. La tecnologia che può più facilmente incrementare il proprio contributo è proprio quella del fotovoltaico per il quale non esistono limiti di spazio da destinare al suo impiego, ma solo problemi di costi.
In presenza di un forte allargamento del mercato determinato dal ritorno a grandi numeri degli Usa e del Giappone e dall’entrata della Cina, la possibilità di forti riduzioni dei prezzi sul medio periodo è molto concreta. Questo scenario è realistico anche alla luce degli investimenti in ricerca che sono stati stanziati. Basti ricordare che gli Usa hanno deciso per il 2010 di raddoppiare, portandoli a 320 milioni di dollari, i finanziamenti federali per la ricerca fotovoltaica.
Questo è il contesto su cui confrontarsi.

Il nostro Paese sta creando un’importante rete di progettisti, installatori, manutentori. Sul versante della produzione di tecnologie ci sono segnali interessanti di crescita, ma vi sono stati anche rallentamenti, in parte dovuti alla crisi. I prossimi due-tre anni saranno decisivi per capire se il nostro Paese si inserirà in modo dignitoso anche sul fronte della produzione delle tecnologie. Il punto dolente resta quello della ricerca. Manca un disegno complessivo che consenta di raccordare le realtà presenti e lanciarne di nuove in modo da sostenere lo sviluppo di questa strategica tecnologia.

Gianni Silvestrini
Direttore scientifico QualEnergia e Kyoto Club

L'articolo sarà pubblicato da FV-Fotovoltaici (novembre 2009)

L’energia solare per gli ospedali pubblici della Sardegna

22/10/2009

L’energia solare per gli ospedali pubblici della Sardegna

La Regione Sardegna finanzia le aziende ospedaliere per l’installazione di impianti solari termici e fotovoltaici con il bando “Ospedali sostenibili”. Contributi in conto capitale del 90%. Scadenza il 20 novembre 2009.


Il 30 settembre 2009 l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna ha pubblicato il bando “Ospedali sostenibili” (con Delibera n41/14 dell’ 8 Settembre 2009; Det. N. 20220/869 DEL 30 settembre 2009) rivolto alle strutture sanitarie pubbliche di proprietà delle ASL del territorio sardo.

Il bando stanzia risorse per 6.700.000 € per l’installazione di impianti solari, fotovoltaici e termici integrati nelle strutture edilizie delle aziende ospedaliere della Regione Sardegna.

I fondi da destinare alle aziende ospedaliere, in attuazione della linea del programma operativo regionale POR-FESR 2007-2013 - capitolo SC04.1621 dell’U.P.B. S04.07.008 del bilancio regionale 2009, saranno erogati con sovvenzione diretta in conto capitale.

Le tipologie di intervento ammesse al cofinanziamento sono:


•installazione di impianti solari fotovoltaici collegati alla rete di distribuzione nazionale;


•installazione di impianti solari termici che consentano una riduzione non inferiore al 30% del fabbisogno annuo di energia primaria necessaria per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria dell’edificio. Tale valore percentuale è da rapportare alla destinazione finale d’uso dell’impianto solare termico, esclusivamente in abbinamento ad un impianto fotovoltaico.

I moduli fotovoltaici e gli elementi degli impianti solari termici dovranno essere parte integrante delle strutture edilizie.
In ogni struttura ospedaliera, inoltre, si potranno realizzare più sezioni di impianto con una potenza nominale compresa tra 5 e 20 kW per sezione provvista di una propria autonoma apparecchiatura per la misura dell’energia prodotta.

L’entità del contributo previsto è pari al 90% delle spese totali d’investimento per gli impianti fotovoltaici (è quindi compatibile con gli incentivi del “conto energia”). Questo valore percentuale corrisponde al contributo massimo previsto anche per gli impianti solari termici, esclusivamente abbinati agli impianti fotovoltaici.

Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro le ore 13 del 20 novembre 2009 presso Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato della Difesa dell'Ambiente - Servizio sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi (Savi)- Via Roma, 80 09123 Cagliari.

(articolo tratto dal sito Kyoto Club)

martedì 22 settembre 2009

La posizione del Kyoto Club su rinnovabili ed obiettivi 2020 presentate in Commissione Ambiente del Senato

La posizione del Kyoto Club su rinnovabili ed obiettivi 2020 presentate in Commissione Ambiente del Senato

17/09/2009 ( articolo tratto da Kyoto Club)

La posizione del Kyoto Club su rinnovabili ed obiettivi 2020 presentate in Commissione Ambiente del Senato
La posizione del Kyoto Club, presentata da Mario Gamberale, responsabile del Gruppo di Lavoro sulle Fonti Rinnovabili dell’Associazione, alla Commissione Ambiente del Senato. Quali azioni e strumenti sono prioritari per raggiungere gli obiettivi nazionali vincolanti del 20-20-20.
Il Kyoto Club ieri, 16 settembre, ha partecipato ad una audizione presso la XIII Commissione del Senato. Tema dell’audizione “Problematiche relative alle fonti di energia alternative e rinnovabili, con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni in atmosfera e ai mutamenti climatici”. In rappresentanza dell’Associazione è stato invitato a parlare Mario Gamberale, responsabile del Gruppo di Lavoro Kyoto Club sulle Fonti Rinnovabili (vedi presentazione allegata).

Gamberale ha evidenziato l’urgenza di accelerare il processo decisionale capace di creare un terreno fertile per il raggiungimento degli obiettivi nazionali vincolanti del cosiddetto 20-20-20. In particolare, per l’Italia, significa raggiungere l’ambizioso traguardo del 17% di energie rinnovabili sul consumo finale di energia (circa il 30% di elettricità rinnovabile) al 2020.

Obiettivi, secondo l’Associazione, che comportano la messa in campo di un ampio spettro di interventi nel settore delle rinnovabili elettriche e termiche, dei biocarburanti e del risparmio energetico. Nonostante l’Italia resti uno dei paesi con il maggior contributo percentuale di produzione elettrica da fonte rinnovabile (16,4%), grazie soprattutto agli impianti idroelettrici realizzati nel secolo scorso, va detto che la produzione elettrica da rinnovabili ha registrato fino al 2007 una leggera flessione causata dalla perdita di idraulicità dei bacini idroelettrici. Un trend negativo che comunque si è invertito già dal 2008, con quasi 60 TWh prodotti nell’anno.
In 50 anni la produzione di energia da fonte rinnovabile è però rimasta pressoché invariata, mentre è aumentata di 6 volte la produzione lorda. In percentuale il peso delle fonti rinnovabili è sceso dall’81,4% del 1960 a circa il 12,6% del 2008.

Alla luce dei recenti positivi sviluppi di alcune tecnologie rinnovabili elettriche, come eolico e fotovoltaico, che hanno un potenziale tecnico enorme non ancora sfruttato (almeno 130 TWh di produzione al 2020 per le associazioni di settore, 104 TWh per il governo), va sottolineata la potenzialità del “gigante dormiente” dell’energia termica da rinnovabili. Questo potenziale è ampiamente non utilizzato, secondo il Kyoto Club (potenziale tecnico al 2020 di 13,4 milioni di tep, 12 per il governo) ed oggi si aggira solo a 2,42 Mtep.

Nel corso dell’audizione Gamberale ha pertanto spiegato che con obiettivi sia sul fronte elettrico che termico, così ambiziosi, sarà necessario esplorare tutte le tecnologie e adottare tutte le possibili applicazioni (impianti integrati nelle strutture edilizie, generazione distribuita, impianti a terra).
I maggiori margini di crescita sono ottenibili innanzitutto con le “nuove rinnovabili”: solare (fotovoltaico, termico, termodinamico) ed eolico. L’uso delle biomasse ha un buon potenziale, ma può essere critica la filiera di approvvigionamento della biomassa.

Quali sono le priorità di intervento per il Kyoto Club? Va prima di tutto completato e potenziato il quadro normativo affinché le tecnologie a maggior potenziale possano diffondersi maggiormente e con efficacia. In particolare:

1. dare continuità agli incentivi esistenti promuovendo, in via prioritaria, i piccoli impianti (P<1MW) in generazione distribuita;
2. promuovere quelle tecnologie e applicazioni che tutelano l’uso del suolo e che riducono l’uso di risorse naturali altrimenti impiegabili;
3. associare la diffusione delle fonti rinnovabili con interventi di risparmio energetico.

Altro aspetto di grande urgenza è rimuovere tutte le barriere non fisiche per la realizzazione degli interventi attraverso un’azione coordinata con le Regioni, che fra l’altro dovranno accollarsi un ruolo chiave nell’impegno nazionale (burden sharing).

Ma vediamo per ogni singola tecnologia quali strumenti sarebbero da attivare quanto prima secondo la visione del Kyoto Club.
Per il fotovoltaico bisognerà ridurre gli incentivi ad un livello accettabile per gli impianti a terra, analogamente a quanto fatto da Spagna e Germania. Un ipotesi è un decremento di circa il 15% a partire dal 2011. Al contempo non andrebbero tagliati gli incentivi per gli impianti fotovoltaici integrati su strutture edilizie e prevedere l’estensione la tariffa fissa incentivante (conto energia) anche agli impianti fotovoltaici a concentrazione. Un altro tassello allo sviluppo della tecnologia è di obbligare l’installazione del fotovoltaico sulle coperture dei nuovi edifici e nelle ristrutturazioni edilizie.

Vediamo alcuni strumenti per l’eolico. In primis è necessaria la semplificazione delle procedure autorizzative degli impianti, purché rispettino determinati requisiti (DIA). Per superare le immense difficoltà, le lungaggini e le particolarità burocratiche che devono affrontare gli operatori sarebbe opportuno armonizzare le normative regionali. Last but not least, approvare le ormai famigerate “linee guida per l’inserimento dell’eolico nel paesaggio”, mai approvate definitivamente per l’opposizione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Per quanto riguarda la biomassa sarà fondamentale promuovere esclusivamente interventi che realizzino un’effettiva cogenerazione (impiego di almeno il 50% del calore generato) attraverso interventi distribuiti di piccola taglia (fino a 3 MW) che utilizzino biomassa con garanzia di origine.
Il motivo di questa posizione è spiegabile dal fatto che il recupero termico migliora notevolmente il rapporto costi-benefici degli impianti e la biomassa in ingresso viene così più opportunamente valorizzata. Inoltre, con tale approccio si potrà ridurre l’impatto in termini di uso del suolo a parità di energia prodotta. La garanzia di origine, infine, punta ad evitare che si assista a fenomeni di deforestazione e di degradazione ambientale, specialmente in paesi lontani e in genere nei Pvs.

La crescita della geotermia, soprattutto a bassa entalpia, in Italia richiederà anch’essa la semplificazione dei procedimenti autorizzativi per gli impianti di climatizzazione che impiegano pompe di calore geotermiche (dare seguito con tempestività agli strumenti attuativi previsti dalla legge 99 del 23 luglio 2009).

L’altra fondamentale gamba per raggiungere gli obiettivi 2020, ha spiegato alla Commissione Ambiente del Senato il coordinatore del Gruppo di Lavoro Rinnovabili del Kyoto Club, è l’efficienza energetica. Affinché nel nostro paese possa sfruttare il suo potenziale sarà importante “semplificare”, alleggerendo l’iter autorizzativo per la generazione distribuita in aree urbane e incentivando nel tempo con la detrazione fiscale gli interventi realizzati in questo ambito. Va poi modificato o potenziato il sistema dei titoli di efficienza energetica (certificati bianchi).
In edilizia andrebbero, inoltre, estesi gli standard previsti dal Dlgs 192/05 anche ad altri settori, quali l’efficienza di elettrodomestici, illuminazione, motori elettrici, ecc. L’informazione del cittadino su questo terreno è poi un aspetto chiave; pertanto va ripristinato l'obbligo di allegare la certificazione energetica agli atti di compravendita e locazione degli immobili che il DL 112/08 ha cancellato.

Gamberale ha concluso il suo intervento sollecitando i decisori politici nazionali e locali ad un’azione incisiva e rapida su queste materie, alla luce degli impegni europei al 2020, del Protocollo di Kyoto (2008-2012) e per quelli globali sulle emissioni climalteranti post-2013 che verranno decisi a partire dal dicembre di quest’anno. Ma soprattutto perché sarà molto probabile che assisteremo a periodi con prezzi dell’energia sempre più elevati. In questo quadro sarà capitale anche una profonda modificazione degli attuali stili di vita della nostra società.

lunedì 20 luglio 2009

Pubblicate le Linee Guida nazionali per la Certificazione degli edifici

Pubblicate le Linee Guida nazionali per la Certificazione energetica degli edifici

Dal 25 luglio le unità immobiliari oggetto di compravendita, quelle di nuova costruzione e quelle soggette a ristrutturazione e quelle date in locazione dovranno essere dotate di un Attestato di Certificazione Energetica redatto secondo le indicazioni contenute negli Allegati dal Decreto.


Sulla Gazzetta Ufficiale n. 158 del 10 luglio 2009 è stato pubblicato il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico (26 giugno 2009) con le Linee Guida nazionali per la Certificazione energetica degli edifici (vedi allegato) che rende operativa la direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo.Dal 25 luglio, quando sarà entrata in vigore la legge, le unità immobiliari oggetto di compravendita, quelle di nuova costruzione e quelle soggette a ristrutturazione e quelle date in locazione dovranno essere dotate di un Attestato di Certificazione Energetica redatto secondo le indicazioni contenute negli Allegati dal Decreto.
Le linee guida saranno applicate dalle Regioni e Province autonome che non hanno ancora legiferato in materia, mentre le Regioni e le Province che hanno già emesso i propri decreti devono attuare un ravvicinamento degli stessi alle nuove linee guida, e fare in modo che essi siano coerenti con i provvedimenti contenuti nell’art. 4 che descrive quali siano gli elementi essenziali del sistema di certificazione energetica degli edifici.

Sono indicati come elementi essenziali del sistema di certificazione energetica degli edifici:
L’efficienza energetica dell’edificio
I valori vigenti a norma di legge
I valori di riferimento
Le norme tecniche di riferimento,europee o nazionali
Le metodologie di calcolo della prestazione energetica degli edifici
Sono inoltre elementi essenziali del sistema di certificazione degli edifici i requisiti professionali e i criteri per assicurare la qualificazione e l'indipendenza dei soggetti preposti alla certificazione energetica.

Infine, nelle disposizioni finali nell’art.6, si legge che gli attestati di certificazione hanno una validità temporale massima di 10 anni, e che gli stesso dovranno essere aggiornati:
1. ad ogni intervento migliorativo della prestazione energetica a seguito di interventi di riqualificazione che riguardino almeno il 25% della superficie esterna dell'immobile;
2. ad ogni intervento migliorativo della prestazione energetica a seguito di interventi di riqualificazione degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda sanitaria che prevedono l'istallazione di sistemi di produzione con rendimenti più alti di almeno 5 punti percentuali rispetto ai sistemi preesistenti;
3. ad ogni intervento di ristrutturazione impiantistica o di sostituzione di componenti o apparecchi che, fermo restando il rispetto delle norme vigenti, possa ridurre la prestazione energetica dell'edificio.

Articolo tratto da Kyoto Club

giovedì 16 luglio 2009

Consigli pratici per il rsiparmio energetico ed economico

COMUNE DI POLVERARA

in collaborazione con

VERDENERGIA E.S.Co. s.r.l.


Alcuni consigli pratici per consumare di
meno ed avere un risparmio energetico immediato:



Risparmiare ENERGIA ELETTRICA:

LAVATRICE: tempo medio di utilizzo: 5 lavaggi/settimana; consumo kWh/anno: 240;
Utilizzare la lavatrice solo a pieno carico, altrimenti servirsi del tasto “mezzo carico”
Preferire i programmi di lavaggio a temperature non elevate (40°C-60°C).
Lavare a 90° solo biancheria veramente molto sporca e molto resistente: questa temperatura comporta elevati consumi di acqua, di detersivo e di energia elettrica (per alzare la temperatura dell’acqua).

LAVASTOVIGLIE: tempo medio di utilizzo: 5 lavaggi/settimana; consumo kWh/anno: 252;
Evitare di utilizzare la macchina per poche stoviglie ed escludere dal programma la fase di asciugatura: aprendo lo sportello e lasciando circolare l’aria si ottengono gli stessi risultati con il 45% in meno di elettricità.

TV e HI-FI: tempo medio di utilizzo: 4 ore/giorno; consumo kWh/anno: 158;
Spegnere l'apparecchio con il pulsante per evitare la posizione di stand-by che consuma inutilmente energia.

FRIGORIFERO E CONGELATORE: tempo medio di utilizzo: tutto il giorno; consumo kWh/anno: 290;
Collocare il frigo nel punto più fresco della cucina, lontano da fonti di calore, facendo attenzione a lasciare uno spazio di almeno 10 centimetri tra la parete e il retro dell’apparecchio,in modo che sia ben aerato.
Aprire il minimo indispensabile la porta del frigo ma, soprattutto, fare in modo di tenerla aperta il meno possibile per evitare la dispersione del freddo e, conseguentemente, lo spreco di energia.
Verificare il buono stato delle guarnizioni della porta.
Sbrinare il frigo prima che lo strato di ghiaccio interno superi i 5 millimetri: la brina aumenta il consumo.
Almeno una volta all’anno, per meglio conservare l’efficienza dell’apparecchio e impedire l’aumento di consumi, pulire le serpentine del condensatore.

FORNO ELETTRICO: tempo medio di utilizzo: 2 ore/settimana; Consumo kWh/anno: 173;
Durante la cottura aprire lo sportello il minimo indispensabile.
Spegnere il forno poco prima che la cottura sia completa e sfruttare il calore residuo.

SCALDACQUA: tempo medio di utilizzo: acceso solo di notte; Consumo kWh/anno: 2.030;
Fare verificare e pulire periodicamente la serpentina per eliminare i depositi calcarei, che riducono la trasmissione del calore aumentando i consumi.
Regolare il termostato a 45°C in estate e a 60°C in inverno.
Sostituirlo, se possibile, con i pannelli solari per produrre acqua calda con il sole.

CONDIZIONATORE: tempo medio di utilizzo: 2 mesi/anno; consumo kWh/anno: 500;
Non superare i 6-7°C di differenza tra temperatura esterna ed interna: una temperatura interna di 27°C con una bassa umidità (40-50%) può considerarsi ottimale.
Eseguire una corretta manutenzione delle apparecchiature: pulire frequentemente i filtri e, se necessario, sostituirli. Si mantiene così l’efficienza dell’impianto e si previene la formazione di muffe.

LAMPADINE
Preferire, per gli ambienti dove la luce rimane accesa per molte ore, le lampadine fluorescenti compatte: costano di più, ma durano anche 8 volte più delle normali lampadine a incandescenza e, soprattutto, consumano fino al 70% in meno (esse non sono indicate, invece, per locali dove la luce viene accesa e spenta molte volte, in quanto continue accensioni e spegnimenti potrebbero danneggiarle).
Ricordare che una lampadina da 100 watt illumina quanto 6 da 25 watt, ma queste consumano il 50% in più: il lampadario centrale provvisto di molte luci non è dunque una soluzione vantaggiosa in termini energetici.
A decorrere dal 1° gennaio 2011 sono vietate in tutto il territorio nazionale l’importazione, la distribuzione e la vendita delle lampadine a incandescenza, nonché l’importazione, la distribuzione e la vendita degli elettrodomestici privi di un dispositivo per interrompere completamente il collegamento alla rete elettrica.


Risparmiare ACQUA
Non lasciare scorrere inutilmente l’acqua: per l’igiene dentale e la rimozione del dentifricio, ad esempio, basta un bicchiere d’acqua.
Accertarsi che rubinetti, sciacquoni e condutture non perdano: un rubinetto che perde 30 gocce al minuto spreca circa 200 litri d’acqua al mese e 2.400 litri all’anno!
Usare la lavatrice e la lavastoviglie solo a pieno carico: una famiglia può risparmiare tra gli 8.000 e gli 11.000 litri d’acqua all’anno;
Per lo scarico del water, installare preferibilmente cassette a due pulsanti che permettono di scegliere fra due diverse quantità d'acqua.
Installare economizzatori idrici (erogatori a basso flusso) su rubinetti e docce: immettono aria nel getto diminuendo la quantità d’acqua erogata fino al 50%.


Risparmiare GAS per il riscaldamento:

Con questi semplici accorgimenti si può risparmiare fino al 40% dei consumi;
Mantenere la temperatura degli ambienti tra i 18°C e i 20°C. La notte ridurla a 16°C. Una riduzione di appena 1°C può tagliare i costi del 5-10% ed evitare fino a 300 kg di emissioni di CO2 per abitazione ogni anno.
Eliminare le fughe di calore da finestre, porte, cassettoni delle tapparelle. Utilizzare materiali isolanti, guarnizioni, pannelli di materiale espanso e installare doppi vetri.
Installare una valvola termostatica che consenta di regolare il calore sui singoli termosifoni.
Pulire la caldaia e la canna fumaria regolarmente e mettere a punto il bruciatore (servirsi sempre di personale specializzato). Ridurre i consumi attraverso la corretta manutenzione della caldaia permette di bruciare meno combustibile e diminuire l’emissione in atmosfera dei fumi di scarico.
Aerare brevemente gli ambienti: finestre spalancate per poco tempo.



PER SAPERNE DI PIU' CONTATTARE VERDENERGIA:

Verdenergia E.S.Co srl, via Volparo 2, Polverara;
tel: 049.5855435;
mail: verdenergiaescosrl@gmail.com

Consulenza per:
analisi dei consumi energetici della vostra casa;
informazioni relative ai contributi statali previsti per agevolare il risparmio energetico (ad esempio per l'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda o pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica);

lunedì 13 luglio 2009

Lampade votive fotovoltaiche

Molti cimiteri trovano difficoltà a richiedere ampliamenti per poter soddisfare le continue richieste di luci perpetue nelle tombe o sui loculi dei defunti.

Nell’ambito del risparmio energetico e delle fonti di energia rinnovabile la società VERDENERGIA ESCO si propone alle amministrazioni pubbliche integrando le proprie attività con la realizzazione di sistemi di illuminazione per lampade votive da installare nei cimiteri.
Il progetto prevede dei sistemi fotovoltaici a isola installati all’interno del complesso, muniti di alimentatore e di batterie di accumulazione, in grado di garantire il regolare funzionamento dell’impianto negli orari notturni e diurni ma oscurati da perturbazioni atmosferiche.
L’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico viene immessa nella rete di distribuzione esistente con tensione di 12 V e potenza adeguata in funzione del numero delle lampade votive allacciate.
Attualmente i lampioni votivi installati montano lampade ad incandescenza da 3 a 10 W, avvitate a dei portalampade volanti inseriti all’interno del lampione.
Dalle verifiche visive eseguite in loco si è notato che diverse lampadine sono spente, nonostante la periodica manutenzione; ciò è dovuto essenzialmente alla breve vita di una lampada ad incandescenza (1000-5000 ore).

La proposta della società VERDENERGIA, oltre ad installare il sistema fotovoltaico per l’alimentazione delle lampade votive (del quale, di seguito, illustreremo i risparmi), manterrebbe al posto delle suddette lampade ad incandescenza, dei led luminosi da 100.000 ore utili di vita integrati in un circuito stampato protetto da materiale isolante impermeabile per consentire la durata nel tempo degli apparati elettronici.
Detto sistema consente la sconnessione dalla rete pubblica di tutti i circuiti votivi installati all’interno del cimitero, la sostituzione delle attuali lampadine ad incandescenza con led luminosi e l’eliminazione di linee elettriche, spesso volanti.

Poiché VERDENERGIA ha tra i suoi obbiettivi più importanti quello di produrre energia pulita e allo stesso tempo di far risparmiare denaro alle amministrazioni pubbliche, si propone quanto segue:

VERDENERGIA installa a proprie spese gli impianti fotovoltaici ad isola, della potenza necessaria a soddisfare la richiesta
Sostituisce le attuali parti elettriche con quelle elettroniche su ogni corpo illuminante votivo
Modifica il collegamento attuale (dalla rete ENEL) allacciandosi al sistema fotovoltaico
Esegue le verifiche sullo stato delle linee elettriche attuali e relaziona i risultati all’ente pubblico per eventuali sostituzioni.



VERDENERGIA ES.Co
Via Volparo, 2 - 35020 Polverara (Padova)
tel 049.5855435 - verdenergiaescosr@gmail.com

venerdì 10 luglio 2009

Certificazione energetica obbligatoria per chi decide di vendere o comprare casa

09/07/2009 (Radio24)

Una trasmissione radiofonica dedicata alla certificazione energetica obbligatoria per chi decide di vendere o comprare casa.

Dal 1° luglio scatta la certificazione energetica dell’edificio: in caso di compravendita di singole unità immobiliari chi vende dovrà presentare un attestato che certifichi il rendimento energetico dell'edificio. Alcuni utili consigli nella trasmissione Salvadanaio di Radio 24.
Dal 1° luglio 2009 in caso di compravendita di singole unità immobiliari chi vende dovrà presentare un attestato che certifichi il rendimento energetico dell'edificio. Ma per il momento il certificato energetico è obbligatorio solo se ci si trova a condurre la trattativa in alcune regioni, ovvero Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna e nelle province autonome di Bolzano e Trento, che hanno provveduto a varare le norme specifiche per la certificazione energetica.
Nelle altre regioni, che hanno la legge regionale, ma non ancora i decreti attuativi, per l'attestato si dovrà ricorrere per il momento alla qualificazione energetica, ovvero un modello simile a quello utilizzato per poter richiedere la detrazione fiscale del 55% in caso di ristrutturazioni ai fini di efficienza energetica.
Districarsi dunque non è semplice ma è anche per questo motivo che il consiglio del notariato è sceso in campo formulando delle linee guida alle quali i professionisti si dovranno attenere in fase di compravendita. Debora Rosciani ne parla nella trasmissione “Salvadanaio”, programma di Radio24 (andata in onda il 2 luglio), con Valeria Erba, presidente Anit, l’Associazione nazionale per l'isolamento termico ed acustico e il notaio Giulia Clarizio, membro del Consiglio nazionale del Notariato.

Fonte articolo : Kyoto Club

Per consulenze e check-up energetici contatta VERDENERGIA E.S.Co srl
Tel 049.5555435 - verdenergiaescosrl@gmail.com

Il problema energetico in Italia



La puntata del 2 maggio 2008 della trasmissione Matrix, condotta da Enrico Mentana, affronta il problema energetico italiano con Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, autori del libro La deriva.
L`Italia per produrre energia consuma tanto gas quanto tutta l`America Latina. I nostri consumi equivalgono a quelli di Turchia, Romania, Austria e Polonia messi insieme: 59 milioni di abitanti che ne consumano per 138 milioni.
La bolletta energetica italiana costa 30 miliardi di Euro all`anno. Dell`energia di cui abbiamo bisogno produciamo solo il 12%, per il restante 88% dipendiamo totalmente dall`estero. Di quest`ultima quota, il 76% viene prodotto grazie all`importazione di gas, petrolio e carbone ed il 12% comprato direttamente dai paesi vicini e prodotto da un equivalente di 8 centrali nucleari. Risultato: in Italia l`energia prodotta costa il 60% in più della media europea.
Una serie di “no”, senza valide e strutturali alternative, sono la causa - continua a denunciare la trasmissione - del grosso problema energetico che attanaglia il nostro paese. Dopo la crisi del 1972-73 l`Italia aveva scelto di adottare il nucleare, forte della tradizione scientifica d`eccellenza rappresentata da studiosi come Amaldi.
Il referendum antinucleare del 1987, promosso dagli ecologisti ma appoggiato praticamente da tutta la classe politica, dalla destra di Almirante, ai socialisti di Craxi, ai comunisti di Natta, decretò con percentuali bulgare il no all`energia prodotta dall`atomo. Conseguenze: chiusa la centrale di Caorso, la centrale di Montalto di Castro, costata 6000 miliardi di Lire, mai aperta e riconvertita al termoelettrico. L`abbandono del nucleare è costato all`Italia ben 20 miliardi di Euro.
Anche l`eolico trova problemi. Mentre in Spagna sono in funzione 15000 torri, l`Italia ne conta appena 2700, nate tra iter burocratici lunghi e farraginosi che continuano ad ostacolarne l`ulteriore sviluppo.
Non meno problematica è la costruzione dei termovalorizzatori (il problema dei rifiuti in Campania ne è fresca testimonianza), nonostante il termovalorizzatore di Brescia, sebbene molti giudizi contrastanti, sembra sia il migliore al mondo e produce riscaldamento per interi quartieri.
Poca fortuna anche per il solare termodinamico. Il progetto Archimede, ideato dal Nobel italiano Rubbia, è rimasto sospeso per un anno e mezzo perché lo scienziato nel 2005 lascia l`ENEA per giudizi di incapacità a lui rivolti e si trasferisce in Spagna. Nel febbraio del 2007 Rubbia torna finalmente in Italia e inaugura a Priolo, in Sicilia, il primo impianto solare termodinamico.

giovedì 9 luglio 2009

VERDENERGIA in Facebook

Ecco il link del profilo di VERDENERGIA in Facebook :

http://www.facebook.com/home.php?#/profile.php?id=1844306043&ref=profile


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Nuovo impianto fotovoltaico per le Scuole Elementari di Polverara (PD)







Luglio 2009

Ultime notizie da Verdenergia :
realizzazione nuovo impianto fotovoltaico a Polverara (PD).

Un impianto, da 15,84 Kw, è stato installato sul tetto della palestra delle Scuole Elementari "Giovanni XXIII" e coprirà il fabbisogno energetico di entrambi gli edifici,a Polverara, via Roma 15.









lunedì 29 giugno 2009

TELERISCALDAMENTO A BIOMASSA LEGNOSA A POLVERARA (PADOVA)


Che cos'è il teleriscaldamento?

Il teleriscaldamento è una forma di riscaldamento (di abitazioni, scuole, ospedali ecc.) che consiste essenzialmente nella distribuzione, attraverso una rete di tubazioni isolate e interrate, di acqua calda proveniente da una grossa centrale di produzione

La centrale di produzione per produrre il calore necessario sfrutta la biomassa legnosa, ovvero il legno cippato.

Il riscaldamento dell'edificio allacciato alla rete di teleriscaldamento avviene attraverso uno scambiatore che trasmette calore acqua dell'impianto di riscaldamento della abitazione. Lo scambiatore, che in pratica sostituisce la caldaia o le caldaie, può produrre anche acqua di uso sanitario.

La tecnologia del teleriscaldamento è molto diffusa nel Nord Europa, ma da alcuni anni si sta diffondendo anche in Italia. La prima città italiana a dotarsi di un sistema di teleriscaldamento, all'inizio degli anni '70, è stata Brescia, seguita negli anni '80 da Torino che oggi possiede la rete di teleriscaldamento più estesa d'Italia; buone reti di TLR esistono anche a Cremona, Reggio Emilia, Verona, Milano, Forlì, Mantova, Imola, Bologna, Ferrara, Lodi, Bardonecchia, Legnano, Cavalese, Brunico ecc. La tecnologia è adoperata spesso per riscaldare molti edifici pubblici, ad esempio certe case popolari dell'Aler a Milano e altrove.

Il teleriscaldamento è conveniente ed ecologico
• il teleriscaldamento conviene, poiché l’energia è prodotta in maniera molto efficace ed efficiente. La materia prima proviene da un ciclo economico locale.
• vengono meno i costi di manutenzione (es. bruciatore, caldaia…).
• bruciatore e caldaia non sono più necessari.
• il prezzo del calore (del 15 al 20% in meno dell’attuale) è stabile ed indipendente da crisi petrolifere o da altri fattori influenzati dall’economia e dalle politiche mondiali.
• un allacciamento al teleriscaldamento aumenta il valore della vostra abitazione.

Voi determinate il consumo
Il teleriscaldamento è a disposizione sempre quando ne avete bisogno; accendete il vostro impianto ed inizia il flusso di calore che si interrompe con il suo spegnimento. Il contatore di calore segna la quantità di energia effettivamente consumata. L’utente, quindi, potrà programmare autonomamente, secondo le proprie esigenze, il prelievo di calore dalla rete di teleriscaldamento.

Facile adattamento
L’adattamento dell’impianto tradizionale a gasolio o a metano a quello del teleriscaldamento è facile.Le condutture di alimentazione vengono portate alla vostra casa dal CONCESSIONARIO.Vi verrà inoltre installato uno scambiatore di calore che necessita di pochissimo spazio (meno di una caldaia murale a gas). I lavori di adattamento e di allacciamento potranno essere eseguiti anche dal vostro idraulico. In ogni caso CONCESSIONARIO sarà a vostra disposizione.

Per un ambiente più pulito
• I maggiori responsabili degli alti valori di smog in inverno sono soprattutto gli impianti di riscaldamento.
• Con il teleriscaldamento le emissioni di sostanze nocive, rigidamente controllate e monitorate, verranno ridotte al minimo.

Meno costi familiari.
• Il legno è una fonte di energia locale. Non sono necessari lunghi trasporti, catene di raffinazione, trasformazione o preparazione.
• Il costo del calore erogato attraverso la rete di teleriscaldamento sarà mediamente inferiore di circa il 15% rispetto al costo del calore prodotto dal metano, e di circa il 20% rispetto al gasolio.

Maggiore trasparenza e chiarezza
• le tariffe verranno adeguate trimestralmente secondo gli aggiornamenti comunicati dall’AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas).
• la bolletta sarà di facile lettura, senza costi fissi e conterrà solo la quantità di calorie consumate per il prezzo unitario.

Per il teleriscaldamento è necessario cambiare i termosifoni?
NO. Però è importante far controllare prima i termosifoni e le valvole degli stessi.

Per l'adattamento dell'impianto dobbiamo prevedere grossi lavori di ristrutturazione?
NO. Le tubazioni dell’acqua per il teleriscaldamento verranno portate a casa vostra attraverso un foro nel muro.

Chi ci informa sull’energia effettivamente consumata?
Può essere semplicemente rilevata con la lettura del contatore.

Il teleriscaldamento è a rischio di esplosione?
NO. Non esiste alcun rischio di esplosione, di corto circuito o di incendio.

La centrale di teleriscaldamento viene alimentata solo con biomassa?
SI. Solo nei casi di forza maggiore o risparmio energetico può essere utilizzata, temporaneamente, una centrale termica a gas.

Quanto è sicuro l’approvvigionamento con il teleriscaldamento?Il teleriscaldamento offre una elevata garanzia di fornitura, in funzione anche di una specifica caldaia di riserva che entrerà in funzione solo nei casi di guasto.
In caso di malfunzionamenti avrete un unico interlocutore: il CONCESSIONARIO Vi metterà a disposizione un numero verde.

Può succedere che venga erogato troppo poco calore come accade con le piccole caldaie?
NO. Essendo la fonte del calore unica e di notevole potenza è praticamente impossibile non avere calore sufficiente.

A chi possiamo chiedere un preventivo per l’allaccio?
Rivolgetevi al CONCESSIONARIO, che provvederà a raccogliere la vostra richiesta e a inviarVi un preventivo, oltre che a rispondere a ogni vostra domanda.

Quanto tempo ci vuole per allacciare la nostra casa al teleriscaldamento?
Non più di uno/due giorni dall’avviamento dell’impianto, salvo particolari imprevisti.

Possiamo usufruire del teleriscaldamento in un appartamento in affitto o in un condominio?
Normalmente SI; dovrete parlarne con il proprietario/proprietari o con gli amministratori e si dovrà verificare la percorribilità tecnica.



giovedì 25 giugno 2009

IL PRIMO IMPIANTO FOTOVOLTAICO A COSTO ZERO


Il Comune di Polverara (Padova)ha installato il primo impianto fotovoltaico a costo zero.Primo in Italia, il Comune di Polverara ha realizzato un impianto fotovoltaico a costo zero grazie a Verdenergia E.S.CO s.r.l.


Identikit dell’impianto :

  • Potenza installata: 18 kWp;Moduli: 54 moduli di silicio policristallino da 200 Wp;
  • Struttura: supporti in alluminio;
  • Tempo di installazione: 5 giorni;
  • Durata dell’impianto: 30 anni;
  • Produzione annua di energia elettrica: circa 20.000 kWh;

  • Produzione di energia elettrica nei 30 anni: circa 540.000 kWh;

L'operazione :
Valore impianto: 100.000,00 euro
Costo per il Comune di Polverara: 0,00 euro.
Tipo di operazione: finanziamento tramite terzi (F.T.T)
L’impianto è stato finanziato al 100% da Verdenergia E.S.CO. s.r.l., che lo gestisce per vent’anni.
Progettazione, fornitura, installazione, manutenzione dell’impianto: Verdenergia E.S.CO. s.r.l.
  • Vantaggi economici :Realizzazione dell’opera senza alcun esborso;
  • Risparmio economico: prezzo dell’energia elettrica bloccato per almeno dieci anni;
  • Energia elettrica gratis dal ventesimo anno;
  • Vantaggi ambientali :CO2 non immessa in atmosfera: 270 tonnellate in 30 anni;

Per produrre un chilowattora elettrico vengono bruciati combustibili fossili ed emessi nell'aria circa 0,501 kg di anidride carbonica. Ogni kWh prodotto dal sistema fotovoltaico evita pertanto l'emissione di 0,501 kg di anidride carbonica.

  • Vantaggi Sociali :diffusione di una cultura energetica basato sull’utilizzo di fonti rinnovabiliriduzione della dipendenza energetica dall'estero e maggiore sicurezza di approvvigionamento;riduzione dell'inquinamento derivante dalle attività di produzione e di consumo di energia

VERDENERGIA E.S.Co. srl

Via Volparo, 2 - 35020 POLVERARA (PD)

Tel. 049 5855435 -
verdenergiaescosrl@gmail.com