martedì 10 novembre 2009

Il fotovoltaico organico si fa più efficiente

Il fotovoltaico organico si fa più efficiente di ilpannellofotovoltaico.com - 04/11/2009


Qual è il miglior modo per rispondere alle critiche? Beh, dimostrare il contrario e, se la critica è fondata, proporre un’alternativa credibile. E così, per non dover essere più costretti a prestare il fianco ad uno dei principali punti deboli che si continua ad imputare alla tecnologia fotovoltaica, ovvero la difficile reperibilità e l’elevato costo del silicio, la ricerca continua a insistere su altri elementi conduttori, in particolare quelli organici.

Di questo abbiamo già parlato e gli studi sull’impiego di tali sostanze per la costruzione dei pannelli fotovoltaici del domani, non è una novità. Il problema però è che, almeno fino ad oggi, tali nuove tecnologie scontano una scarsa efficienza e questo le rende suggestivi progetti, ma scarsamente attuabili. Le cose, però, stanno cambiando e anche le celle solari costruite con materiali organici potrebbero divenire efficienti come le “sorelle” al silicio, sostituendole egregiamente. Si prenda l’esempio degli Oled (Organic Light Emitting Diode), materiali che presentano il vantaggio di abbattere i costi di fabbricazione, rispetto ai semiconduttori inorganici al silicio, ma che, rispetto ad essi, sono molto meno efficienti. E infatti, proprio da qui è partita la ricerca per sviluppare dispositivi atti a migliorare l’efficienza di tali pannelli, fino ad arrivare al “Ligth Trapping”.
Si tratta delle “trappole che concentrano la luce” per ottimizzare l’efficienza dei pannelli che fanno uso di semiconduttori organici. Li ha realizzati un team di ricercatori del Tasc-Cnr nei laboratori all’interno dell’Area Science Park, il parco scientifico e tecnologico vicino a Trieste, in collaborazione con il Biomolecular and Organic Elctronics Center of Organic Electronics dell’Università di Linkopings, in Svezia.

Gli studi sono stati motivati proprio dall’esigenza di riuscire ad affrancarsi dalla dipendenza delle celle fotovoltaiche in silicio e svilupparne di nuove con sistemi alternativi, per diminuire l’attuale costo di un dollaro per watt fotovoltaico. Come? Con il nuovo sistema di micro-concentratori di luce. Sono microlenti di circa 80 milionesimi di millimetro (nanometri) di diametro in grado di focalizzare la luce incidente attraverso le fenditure di una superficie completamente riflettente, sotto cui vi sono la cella solare e una seconda superficie riflettente, così che la luce resta intrappolata tra le due superfici e, passando ripetutamente attraverso la cella, è completamente assorbita da quest’ultima.

Questo sistema d’intrappolamento è stato testato in accoppiamento con una cella fotovoltaica di tipo organico, ottenendo aumenti dell’efficienza di circa il 20% con pannelli di spessore inferiore e dai costi decisamente più contenuti. Che dire, ottime notizie per il futuro, ma anche per il presente!

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