martedì 17 novembre 2009

Mutuo per i pannelli fotovoltaici

Come aprire un mutuo per installare i pannelli solari. Le principali difficoltà per chi si interessa all'energia solare ed ai pannelli solari sono il costo dell'investimento iniziale e le pratiche burocratiche per entrare nel conto energia. Solitamente le aziende installatrici forniscono anche consulenza e aiuto per svolgere tutte le pratiche (del resto è loro interesse farlo). Al proprietario dell'impianto solare resta l'onere finanziario. Vista l'entità ventennale del Conto Energia è utile affrontare l'investimento aprendo un mutuo bancario. Di recente sono nati veri e propri strumenti bancari dedicati al fotovoltaico ed al conto energia. In questa pagina faremo qualche esempio. Segnalateci via email altre iniziative bancarie simili e le aggiungeremo alla lista.

Mutuo Energy della BCC
Le Banche di Credito Cooperativo (BCC) hanno lanciato uno strumento dedicato al finanziamento degli investimenti nel settore fotovoltaico privato. Il mutuo si chiama 'Energy' (fonte BCC 17/9/2009). Il mutuo Energy è destinato a coloro che vogliono installare un impianto fotovoltaico collegato alla rete pubblica. Per i privati l'importo finanziabile va da un minimo di 5 mila euro ad un massimo di 30 mila. Per le imprese l'importo finanziabile va da 10 mila euro fino a 750 mila euro. La durata del mutuo per i privati va da 24 a 180 mesi. La durata non è invece indicata per le imprese. Oltre al finanziamento la BCC di Busto Garolfo e Buguggiate fornisce al cliente un'accurata analisi costi-benefici e uno studio di fattibilità. Per ulteriori informazioni rimandiamo direttamente alla BCC di Busto Garolfo e Buguggiate (fonte: www.creditocooperativo.it).

Il fotovoltaico sposa la ceramica

Le aziende italiane della ceramica, da sempre leader nel mondo per qualità, design ed innovazione, sempre più sperimentano, brevettano e lanciano sul mercato nuovi prodotti che guardano al futuro. Questa volta la caratteristica dell’innovazione è la tecnologia fotovoltaica che viene coniugata con la piastrella, la tegola o la lastra in ceramica per ottenere dei veri e propri pannelli fotovoltaici in grado di produrre energia.

Il concetto di base è relativamente semplice: utilizzare lo sviluppo superficiale di questi prodotti da costruzione e la loro posizione nella copertura esterna dei fabbricati per aggiungere una nuova ed importante funzionalità, la produzione di energia dal sole.

Nelle fiere dedicate al fotovoltaico, così come in quelle dedicate ai prodotti per l’edilizia sempre più capita di vedere tra gli espositori aziende del settore della ceramica che espongono soluzioni fotovoltaiche attraverso un gamma di prodotti per facciate di edifici o coperture di tetti che inglobano celle fotovoltaiche. A Bologna si tiene il Saie Energia, un salone di richiamo internazionale nato proprio per creare un collegamento diretto tra il mondodell’energia e quello delle costruzioni.

In questa direzione va System Photonics, azienda non a caso nata a Fiorano Modenese, nel cuore del distretto della ceramica, che produce superfici fotovoltaiche utilizzando come supporto una sottile lastra ceramica. Il nuovo prodotto è stato presentato anche negli Stati Uniti al Solar Power la più importante manifestazione fieristica americana dedicata all’energia solare tenutasi dal 27 al 29 ottobre scorso.

Grazie ad una rivoluzionaria tecnologia questa azienda produce una “piastrella” che consente di costruire sistemi fotovoltaici perfettamente integrabili a livello estetico, architettonico ed ambientale, in qualunque tipo di costruzione. Il processo di produzione parte dall’utilizzo di un sottile substrato ceramica di 3 millimetri come supporto delle lastre su cui sono poi laminate le celle fotovoltaiche con l’ausilio di un innovativo materiale incapsulante. Le lastre fotovoltaiche ottenute hanno la caratteristica di essere modulabili, facili da montare e poi da manutenere, sono calpestabili, impermeabili e completamente riciclabili a fine vita.

Nella stessa direzione va un altro prodotto, Tegolasolare, presentato questa volta al SAIE Energia di Bologna (28-31 ottobre) da Area Industrie Ceramiche, azienda di Anagni.

Si tratta della classica tegola in cotto ma evoluta sia nella composizione che nella funzionalità: al supporto, realizzato con impasto atomizzato di ceramica, è stato abbinato, con sistema brevettato, un pannello fotovoltaico totalmente integrato per la produzione di energia elettrica. Ogni tegola è collegata in serie all’altra formando un vero e proprio impianto fotovoltaico totalmente integrato e in armonia con l’estetica dell’edificio. Caratteristica importante è il fatto che Tegolasolare può essere installata anche senza l’applicazione del pannello fotovoltaico che può essere aggiunto anche in un secondo momento. Questa sistema facilita anche le operazioni di manutenzione o addirittura la sostituzione dei pannelli con altri più avanzati seguendo l’evoluzione tecnologica del fotovoltaico.



Di questo passo, grazie alla creatività ed alla capacità di innovazione tutta italiana i poli italiani della ceramica potranno presto vedere un profondo cambiamento e rinascere come poli integrati di materiali per costruzioni e di energie rinnovabili.

(fonte : Pienosole)

Quanta energia c'è in un pannello fotovoltaico?

Un interessante confronto con l’uranio In un articolo pubblicato da Martin Roscheisen sul blog di www.nanosolar.com viene svolta una interessante considerazione sul “contenuto energetico equivalente” dell’uranio utilizzato nelle centrali nucleari in confronto a quello del composito CIGS (Rame, Indio,Gallio e Selenio) con proprietà di semiconduttore usato nelle celle fotovoltaiche thin film. Entrambi sono materiali utili a produrre energia elettrica.

Partendo dalla constatazione che una persona comune associa normalmente ad 1 chilogrammo di uranio arricchito una quantità enorme di energia, sufficiente a produrre per anni energia elettrica in una centrale nucleare, Roscheisen si è chiesto quale sia a confronto la capacità di generare energia elettrica di una pari quantità di un materiale “nuovo” come il CIGS utilizzato nei sistemi fotovoltaici di seconda generazione.

La risposta che è venuta dagli esperti è di quelle che lasciano il segno: 1chilogrammo di CIGS utilizzato per produrre celle fotovoltaiche thin film produce una quantità di energia elettrica 5 volte maggiore di quella prodotta da 1 chilogrammo di uranio arricchito utilizzato in una centrale nucleare.

Per di più l’uranio arricchito una volta utilizzato si esaurisce e deve essere stoccato in una discarica per materiale radioattivo con tutti i problemi che ne conseguono, il CIGS produce energia dal sole per tutta la durata della vita della cella solare dopo di che può essere recuperato e riutilizzato per un numero indefinito di volte.

Non conosciamo gli elementi di dettaglio che hanno portato a calcolare i rispettivi “potenziali energetici” dei due materiali messi a confronto, di sicuro però l’articolo di Martin Roscheisen con una semplice comparazione offre un’interessante spunto di riflessione per diversi aspetti di enorme importanza : ambientali, economici, sociali e persino di etica.
Roma si illumina di nuovo: Fotovoltaico e LED per i lampioni pubblici



E’ stato presentato in Campidoglio il progetto per la nuova illuminazione pubblica di Roma. Il piano, predisposto in collaborazione con l’Acea, è impostato su innovazione tecnologica e risparmio energetico. E’ prevista infatti la graduale sostituzione delle attuali lampade a vapori di sodio con lampade a nuova tecnologia Led e l’installazione in alcuni quartieri di lampioni fotovoltaici.

Come è noto le lampade a LED ,tecnologia innovativa nel campo dell’illuminazione, hanno prestazioni elevatissime a fronte di consumi veramente parsimoniosi. La luce prodotta è molto intensa e brillante e farà presto dimenticare i riflessi gialli emessi dalle attuali lampade ai vapori di sodio. A gennaio è prevista la nuova illuminazione in 16 strade per un totale di 361 lampioni, per arrivare progressivamente entro il 2015 a 15 mila punti Led.

(fonte : Pienosole)

Legambiente : UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO PER OGNI CASA

E' partita la nuova campagna di Legambiente che, con una petizione a cui si può aderire anche dal sito http://www.legambiente.eu/, chiede allo Stato di mettere in atto misure tali da promuovere l'installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto di ogni casa.



La campagna "Sole per tutti" è stata lanciata per sensibilizzare i Paesi industrilizzati sulla necessaria riduzione delle CO2, una delle cause principali delle catastrofi causate dai cambiamenti climatici.



"Non c'è più tempo e servono risposte immediate sui cambiamenti climatici - dice Andrea Poggio, vicedirettore Nazionale di Legambiente - Noi siamo come sempre in prima fila e faremo la nostra parte: con questa petizione chiediamo al Governo impegni seri e concreti, a sostegno delle nostre proposte che potranno anche rilanciare l'economia in crisi. Copenhagen è un'occasione da non perdere ma tutti possono fare la propria parte per fermare i cambiamenti climatici. Lo Stato dovrà dare una risposta alle migliaia di firme dei cittadini italiani e aiutarci perché sul tetto di ogni italiano ci sia un impianto solare. Siamo o non siamo il Paese del Sole?"



Questi gli impegni che la petizione di Legambiente chiede allo Stato:



◦un metro quadrato a testa di solare termico: Oggi in Austria vi sono 40 volte più collettori per abitante dell'Italia, noi vogliamo arrivare a un metro quadrato a testa di collettore per scaldare l'acqua per gli usi domestici. Si può fare se il Governo assicura anche in futuro la detrazione dalle tasse del 55% delle spese. Produrre e installare un metro di collettore solare a testa creerebbe 400 mila posti di lavoro. L'energia risparmiata, 42 Twh termici, sarebbe pari a quella consumata da 4 grandi centrali.

◦10.000 MW fotovoltaici: Il Governo deve lasciare gli incentivi in "Conto Energia" per tutti coloro che vogliono installare pannelli solari sugli edifici. Per generare 10.000 MW FV, pari al fabbisogno quotidiano di energia elettrica in Italia, si impegnerebbero solamente il 7% dei tetti delle costruzioni esistenti, fornendo direttamente elettricità pulita agli abitanti e si creerebbero così 100mila posti di lavoro. La produzione sarebbe pari al 5% dell'elettricità oggi consumata in Italia, anche di più se si utilizzassero apparecchi ad alta efficienza. I pannelli sono sempre meno costosi e in pochi anni non avrebbero più bisogno di incentivi.

◦un milione di case efficienti all'anno: E' possibile offrire a tutti la possibilità di vivere in case moderne e confortevoli, con consumi energetici e bollette dimezzate. E' urgente un diffuso programma di riqualificazione degli edifici e semplificare le procedure, confermando la detrazione del 55% degli investimenti energetici nelle nostre abitazioni. Nelle case efficienti, come quelle di classe A o B, si ha mediamente un risparmio di 1000 euro l'anno a famiglia. Gli incentivi del 55% hanno mosso in 2 anni investimenti pari a 3,5miliardi di Euro e già permesso di risparmiare 2,7 Twh all'anno.

◦Vita più semplice per chi si impegna: Ai Comuni, alle Regioni e al Governo Nazionale chiediamo di aiutare tutti coloro che vogliono installare un pannello solare o realizzare un intervento di risparmio energetico attraverso una semplificazione decisa di tutte le procedure burocratiche.




Fonte: Legambiente

martedì 10 novembre 2009

Legambiente: sul solare il Nord batte il Sud. Palma d’oro a Trento

Legambiente: sul solare il Nord batte il Sud. Palma d’oro a Trento

(www.e-gazzette.it)

Roma, 7 novembre – Italia a due velocità anche per quanto riguarda la produzione di energia solare e la diffusione di fonti rinnovabili. In questo capitolo la palma di comune più attivo va a Trento, seguita da Alessandria, Brescia, Bologna e Palermo. Sud un po' più presente invece per quanto riguarda i pannelli solari termici, classifica guidata da Bolzano, seguita da Trento, Lecce, Grosseto e Aosta. La Capitale domina invece la classifica dei comuni che hanno adottato le energie pulite per gli edifici pubblici. Questa la fotografia scattata da Legambiente ed Eurosolar con “Comuni rinnovabili 2005”, secondo rapporto sulla diffusione delle fonti rinnovabili nei capoluoghi di provincia italiani.
Quindi, evidenzia lo studio, anche questa volta il Mezzogiorno emerge a fatica, anche se buoni esempi si trovano a Ragusa, Trapani, Catania, Avellino e Crotone.
Secondo il Rapporto, Trento risulta essere il comune italiano con il maggior numero di impianti solari, con ottimi risultati sia per il solare termico (con 4.300 mq installati, una media di 39,90 mq ogni 1.000 abitanti) che per il solare fotovoltaico, con 210 kW installati, pari a una produzione di 210mila kWh/anno.
Più in particolare, per il solare termico (soprattutto riscaldamento di abitazioni e acqua) si fa largo Bolzano, con la più alta diffusione in Italia di pannelli, sia in assoluto che in rapporto alla popolazione (4.983 mq e una media di 51,26 ogni 1.000 abitanti). Il merito di questi risultati, rilevano Legambiente ed Eurosolar, va ascritto ''alle politiche di incentivo promosse dai due comuni e dalle province autonome di Bolzano e Trento, con finanziamenti continui che permettono di dare certezza agli investitori che non devono dipendere da incentivi discontinui nel tempo e graduatorie di selezione”.
Come accennato, Roma guida la classifica della diffusione delle fonti rinnovabili nelle strutture edilizie delle amministrazioni (scuole, uffici, biblioteche, eccetera), grazie all'installazione di 930 mq di pannelli solari termici e 178 kW di pannelli solari fotovoltaici. Per il solare termico si segnalano anche Modena, con 403 mq di pannelli, e Palermo, con 263 mq. Per il solare fotovoltaico i migliori risultati dopo Roma sono quelli di Parma, con 120 mq, e due città del Mezzogiorno: Benevento (con 81 kW) e Palermo (76 kW).
Se si prova a confrontare i dati italiani con la classifica dei comuni tedeschi fotografata dalla “Solarbundesliga”, sottolinea ancora Legambiente, “ci si rende conto, per usare un linguaggio calcistico, che siamo realmente in campionati differenti. In testa alla classifica è il piccolo comune di Rettenbach am Auerberg, che ha una media di 487 mq di solare termico ogni 1.000 abitanti e 795 Watt installati di fotovoltaico per abitante; tra i comuni con popolazione maggiore di 100 mila abitanti sono invece in testa Ulm (rispettivamente con 70 mq di solare termico e 20,1 di fotovoltaico) e Friburgo (con 50 mq di solare termico e 24,4 di fotovoltaico).
“I numeri italiani - spiega il presidente di Legambiente Roberto Della Seta - mostrano la poca attenzione da parte dei Comuni nei confronti del risparmio energetico: eppure gli incentivi per i 100 MW da sfruttare entro il 2010 disposti dal decreto del ministero delle attività produttive su Conto energia, sono già finiti. I provvedimenti che dovevano aiutare lo sviluppo delle rinnovabili non sono sufficienti e, peggio ancora, non sono riusciti a far recuperare il gap nei confronti degli altri Paesi europei”.

In Giordania nasce il parco fotovoltaico più grande del Mediterraneo

In Giordania nasce il parco fotovoltaico più grande del Mediterraneo

di Alessandra Mallarino - Nov 9th, 2009

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La Giordania avrà sul suo terreno il più grande parco fotovoltaico di tutta l’area mediterranea, con una potenza iniziale pari a 100 MWp, per passare in seguito a 200 MWp.

A Milano, la firma per gli accordi tecnici di quest’ambizioso progetto che rappresenta il lavoro sinergico tra la società italiana Solar Ventures e le società Kawar Energy ed First International for Investment and Trade, entrambe giordane.

La suddetta firma è avvenuta in concomitanza con l’evento “Jordan - Italy Business Forum”, alla presenza del Re di Giordania, Abdullah II Al Hussein, la nuova centrale, si è detto durante il Forum, coprirà un’area territoriale pari a due km2, per poi svilupparsi in un secondo tempo ancora di più e raggiungere l’estensione notevole di cinque KM2, tale area sarà coperta da 360.000 pannelli solari, per un totale di produzione energetica di 168.100 MWh annuali.

All’interno dell’accordo è entrata a farne parte anche la Ma’an Development Company (MDC), l’organismo per lo sviluppo del paese direttamente controllato dal governo giordano, la quale sta tentando di spingere e puntare sul solare e sull’eolico.

La MDC, nella pratica organizzativa e della gestione del progetto, metterà a disposizione il terreno ospite; trattasi di un terreno perfetto per le due caratteristiche principali: secchezza e costante sole.

Sempre nel rispetto dell’importanza dei numeri: 60.000 famiglie ne beneficeranno, e si evidenzierà un risparmio di 90.000 tonnellate di Co2 in atmosfera, in termini ambientalistici tale operazione corrisponderà a una piantagione “virtuale”di nove milioni di alberi di notevole altezza.

Questa strada e progetti simili sono molto probabilmente il futuro sul quale investire in un’ottica di risparmio energetico e di scelta consapevole dell’energia migliore da utilizzare nel quotidiano.

Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2009

Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2009

(www.arpa.veneto.it)

Città e Cittadinanza
9 – 15 novembre 2009
“Città e Cittadinanza” è il tema scelto per la 4^ edizione della Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile, patrocinata e promossa dalla Commissione Nazionale Italiana dell’UNESCO nell’ambito del Decennio ONU di Educazione allo Sviluppo Sostenibile.

La manifestazione ha lo scopo principale di far crescere nella collettività l’interesse per la realizzazione di una città ecologica e solidale in cui la presenza di una cittadinanza consapevole e partecipe sia una realtà sempre più ricca di significati.

Sviluppo urbano, inquinamento, consumi e sistemi di produzione, integrazione e intercultura sono solo alcuni degli argomenti proposti nell’ambito della Settimana UNESCO 2009, che saranno oggetto di iniziative da parte delle Associazioni, Amministrazioni Locali, Scuole, ONG e altri soggetti che si occupano di educazione allo sviluppo sostenibile.

Nella Regione Veneto, le iniziative relative alla manifestazione, si svolgeranno con il coordinamento di ARPAV e della Rete Regionale IN.F.E.A.

ARPAV partecipa alla Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile con le seguenti iniziative:

°promozione della Settimana attraverso il proprio sito web;

°promozione degli eventi DESS che si svolgeranno su tutto il territorio nazionale e nella regione Veneto attraverso la Rete Regionale di Educazione Ambientale e il proprio sito web;

°stampa e diffusione della pubblicazione Città Sostenibile: Impresa Comune (pdf 6MB), predisposta dal Coordinamento Agende 21 Locali Italiane e Coordinamento Interregionale IN.F.E.A.. L’opuscolo verrà diffuso attraverso la Rete Regionale di Educazione Ambientale e i Nodi IN.F.E.A..

Rinnovabili 2020, per l′Enea un traguardo più vicino

Rinnovabili 2020, per l′Enea un traguardo più vicino di qualenergia.it - 01/11/2009


Grazie alla crisi e all’efficienza energetica gli obiettivi europei del 2020 per l’Italia saranno più facili da raggiungere. Sono buone notizie per il nostro paese quelle portate ieri dall’ENEA alla commissione Ambiente del Senato. I nuovi numeri (vedi allegato) - elaborati dall’ente assieme a Erse e ministero dello Sviluppo Economico - ridimensionano lo sforzo necessario per arrivare, entro il 2020, a soddisfare con le rinnovabili quel 17% del fabbisogno di energia primaria, come ci richiede l′Eimpegno preso in Europa. A causa del rallentamento economico la fame di energia del nostro paese crescerà infatti meno di quanto si era previsto e dunque sarà più facile raggiungere la quota percentuale.

Se prima della crisi l’ENEA stimava che al 2020 l’Italia avrebbe avuto bisogno di energia per 164 milioni di tonnellate di petrolio equivalente (Mtep), ora il fabbisogno previsto è sceso a 150 Mtep. Se si considera anche il contributo - 23 Mtep - atteso dagli interventi per l’efficienza energetica la domanda al 2020 scende a 126 Mtep. Ecco dunque gli sforzi necessari secondo il nuovo scenario Enea: nel settore del calore le fonti pulite dovranno moltiplicarsi per 4 (da 2,6 a 9,2 Mtep). Lo sforzo proporzionalmente più grande si dovrà fare nei trasporti, per i quali l’Ue pone l’obbligo che vengano alimentati per il 10% a rinnovabili: da 0,2 Mtep a 4,2, mentre nel settore elettrico le rinnovabili , dai 7,1 Mtep del 2005 a 21,7 nel 2020. Nel settore elettrico le fonti pulite invece dovranno raddoppiare: da 4,3 a 8,3 Mtep. Le tecnologie che dovranno crescere di più? L’eolico, che dovrà triplicare, il fotovoltaico, che dovrà moltiplicarsi per 30, e il solare termodinamico che al 2020 dovrà fornire da 2 a 3 Mtep.

Interessante poi anche la parte della relazione in cui si illustrano le nuove tecnologie su cui l’ente sta lavorando: il solare termodinamico di seconda generazione innanzitutto, il fotovoltaico a concentrazione e nuovi materiali per il mini eolico. Tecnologie che creeranno anche nuova occupazione: dei 250mila occupati che il settore delle rinnovabili potrà avere nel 2020, il solare termoelettrico, secondo Enea, ne potrà contare 20mila. Posti di lavoro che vanno ad aggiungersi ai 27 mila previsti per il fotovoltaico, mentre la parte del leone la faranno biomasse ed eolico, rispettivamente 65mila e 75.500 occupati.

Ma la fonte con maggiori potenzialità per raggiungere gli obiettivi del 2020, applicabile a tutti i settori, nello scenario presentato è senz’altro l’efficienza energetica. Efficienza negli usi finali, utilizzo razionale dell’energia e efficienza nel sistema elettrico messe assieme, secondo l’Enea, contribuiranno al 77% della riduzione delle emissioni al 2020. Un ruolo determinante che pure altri stimano ancora più sostanzioso: se per l’Enea l’efficienza può ridurre di 23 Mtep il fabbisogno energetico al 2020 per la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ( Qualenergia.it “Rinnovabili 2020, prove di burden sharing" ) può fare ancora di più, contribuendo con 33 Mtep.

Arriva il fotovoltaico galleggiante

Arriva il fotovoltaico galleggiante di cianciullo.blogautore.repubblica.it - 02/11/2009

Anche il fotovoltaico può diventare off shore: pannelli solari galleggianti. La proposta viene dall’Anbi, l’associazione che nasce per coordinare le bonifiche e si trova ora a gestire superfici importanti. In Romagna hanno messo a punto il progetto Loto, un sistema per l’integrazione ambientale dei pannelli fotovoltaici in specchi d’acqua interni (piccoli laghetti, stagni, laghi di montagna). La foto qui accanto si riferisce a un impianto galleggiante a moduli di circa 20 – 25 metri di diametro ciascuno, per una produzione di picco stimata di 20 chilowatt a modulo. L’idea di base è inserire il fotovoltaico in un ambiente artificiale, già antropizzato, senza sottrarre spazio all’attività agricola e disponendo di un sistema facile da montare.

Il fotovoltaico organico si fa più efficiente

Il fotovoltaico organico si fa più efficiente di ilpannellofotovoltaico.com - 04/11/2009


Qual è il miglior modo per rispondere alle critiche? Beh, dimostrare il contrario e, se la critica è fondata, proporre un’alternativa credibile. E così, per non dover essere più costretti a prestare il fianco ad uno dei principali punti deboli che si continua ad imputare alla tecnologia fotovoltaica, ovvero la difficile reperibilità e l’elevato costo del silicio, la ricerca continua a insistere su altri elementi conduttori, in particolare quelli organici.

Di questo abbiamo già parlato e gli studi sull’impiego di tali sostanze per la costruzione dei pannelli fotovoltaici del domani, non è una novità. Il problema però è che, almeno fino ad oggi, tali nuove tecnologie scontano una scarsa efficienza e questo le rende suggestivi progetti, ma scarsamente attuabili. Le cose, però, stanno cambiando e anche le celle solari costruite con materiali organici potrebbero divenire efficienti come le “sorelle” al silicio, sostituendole egregiamente. Si prenda l’esempio degli Oled (Organic Light Emitting Diode), materiali che presentano il vantaggio di abbattere i costi di fabbricazione, rispetto ai semiconduttori inorganici al silicio, ma che, rispetto ad essi, sono molto meno efficienti. E infatti, proprio da qui è partita la ricerca per sviluppare dispositivi atti a migliorare l’efficienza di tali pannelli, fino ad arrivare al “Ligth Trapping”.
Si tratta delle “trappole che concentrano la luce” per ottimizzare l’efficienza dei pannelli che fanno uso di semiconduttori organici. Li ha realizzati un team di ricercatori del Tasc-Cnr nei laboratori all’interno dell’Area Science Park, il parco scientifico e tecnologico vicino a Trieste, in collaborazione con il Biomolecular and Organic Elctronics Center of Organic Electronics dell’Università di Linkopings, in Svezia.

Gli studi sono stati motivati proprio dall’esigenza di riuscire ad affrancarsi dalla dipendenza delle celle fotovoltaiche in silicio e svilupparne di nuove con sistemi alternativi, per diminuire l’attuale costo di un dollaro per watt fotovoltaico. Come? Con il nuovo sistema di micro-concentratori di luce. Sono microlenti di circa 80 milionesimi di millimetro (nanometri) di diametro in grado di focalizzare la luce incidente attraverso le fenditure di una superficie completamente riflettente, sotto cui vi sono la cella solare e una seconda superficie riflettente, così che la luce resta intrappolata tra le due superfici e, passando ripetutamente attraverso la cella, è completamente assorbita da quest’ultima.

Questo sistema d’intrappolamento è stato testato in accoppiamento con una cella fotovoltaica di tipo organico, ottenendo aumenti dell’efficienza di circa il 20% con pannelli di spessore inferiore e dai costi decisamente più contenuti. Che dire, ottime notizie per il futuro, ma anche per il presente!

Fotovoltaico, Kyoto Club aderisce all’abolizione Ici

Fotovoltaico, Kyoto Club aderisce all’abolizione Ici
Impianti fotovoltaici ‘siti di pubblica utilità’ non equiparati agli opifici.


02/11/2009 - Più incentivi per il fotovoltaico. In occasione di Key Energy, fiera internazionale di Rimini per energia, clima e mobilità sostenibile, le associazioni ambientaliste, tra cui Kyoto Club, aderiscono alla proposta per l’abolizione dell’Ici per gli impianti che producono energie rinnovabili. Il documento, contenente la proposta, sarà esaminata dalle Agenzie territoriali e dalle Commissioni parlamentari competenti.

Secondo Leonardo Berlen, portavoce di Kyoto Club, per raggiungere l’obiettivo produttivo di 15 gigawatt da solare entro il 2020 gli impianti non possono più essere considerati opifici, ma dichiarati “siti di pubblica utilità”. In questo modo verrebbe meno l’imposta comunale prevista per le altre attività produttive.

In linea con questa posizione l’Agenzia del Territorio di Bologna, che tiene in considerazione la crescita del fotovoltaico italiano grazie agli incentivi del Conto Energia. Un sistema che può contare su 50 mila impianti realizzati e quasi mille megawatt di potenza in esercizio.

È la Puglia la prima regione italiana per potenza installata, mentre alla Lombardia spetta il primato del numero di impianti. Cifre con le quali si può stimare di raggiungere i 900 Mw entro la fine dell’anno. Periodo in cui sarà rinnovato il conto energia dal momento che il settore, nonostante la crescita, necessita ancora di aiuti pubblici. Per il futuro il film sottile e altri nuovi materiali consentiranno un sensibile abbassamento dei costi.

Ricordiamo che il 6 novembre dell’anno scorso, con la Risoluzione 3/2008 l’Agenzia delle Entrate ha equiparato gli impianti fotovoltaici agli opifici dal momento che i pannelli posizionati permanentemente al suolo possono essere paragonati alle turbine delle centrali elettriche. Posizione confermata tenendo in considerazione che gli impianti fotovoltaici sono collocati in aree sottratte alla produzione agricola e che l’energia prodotta viene immessa nella rete elettrica nazionale. Circostanze per le quali gli immobili ospitanti impianti si qualificano come unità immobiliari, a differenza delle porzioni di fabbricato che ospitano impianti di modesta potenza destinati ai consumi domestici.

Secondo Leonardo Berlen, portavoce di Kyoto Club, per raggiungere l’obiettivo produttivo di 15 gigawatt da solare entro il 2020 gli impianti non possono più essere considerati opifici, ma dichiarati “siti di pubblica utilità”. In questo modo verrebbe meno l’imposta comunale prevista per le altre attività produttive.

In linea con questa posizione l’Agenzia del Territorio di Bologna, che tiene in considerazione la crescita del fotovoltaico italiano grazie agli incentivi del Conto Energia. Un sistema che può contare su 50 mila impianti realizzati e quasi mille megawatt di potenza in esercizio.

È la Puglia la prima regione italiana per potenza installata, mentre alla Lombardia spetta il primato del numero di impianti. Cifre con le quali si può stimare di raggiungere i 900 Mw entro la fine dell’anno. Periodo in cui sarà rinnovato il conto energia dal momento che il settore, nonostante la crescita, necessita ancora di aiuti pubblici. Per il futuro il film sottile e altri nuovi materiali consentiranno un sensibile abbassamento dei costi.

Ricordiamo che il 6 novembre dell’anno scorso, con la Risoluzione 3/2008 l’Agenzia delle Entrate ha equiparato gli impianti fotovoltaici agli opifici dal momento che i pannelli posizionati permanentemente al suolo possono essere paragonati alle turbine delle centrali elettriche. Posizione confermata tenendo in considerazione che gli impianti fotovoltaici sono collocati in aree sottratte alla produzione agricola e che l’energia prodotta viene immessa nella rete elettrica nazionale. Circostanze per le quali gli immobili ospitanti impianti si qualificano come unità immobiliari, a differenza delle porzioni di fabbricato che ospitano impianti di modesta potenza destinati ai consumi domestici.

(Paolo Mammarella - Edilportale)

Le presentazioni del Convegno "Verso quota 1.000. Il fotovoltaico ha messo le ali"

03/11/2009 (Kyoto Club)

Le presentazioni del Convegno "Verso quota 1.000. Il fotovoltaico ha messo le ali"

Relatori e presentazioni del convegno organizzato dal Kyoto Club nell’ambito di Key Energy 2009 a Rimini.
Il Kyoto Club ha organizzato il 28 ottobre 2009 nell'ambito di Key Energy 2009 a Rimini, il convegno "Verso quota 1.000. Il fotovoltaico ha messo le ali".

Il convegno si è focalizzato sul settore fotovoltaico e sull'attuale sistema di incentivazione. Secondo il contatore del GSE, risulta ampiamente superata la quota di 600 MW di potenza cumulativa con l'attuale sistema di incentivazione.
Il contatore ci dice che a fine ottobre, tra il vecchio e il nuovo conto energia la potenza in esercizio risultava pari a circa 650 MW per oltre 53mila impianti realizzati.
Dobbiamo però ricordare che il dato del conto energia che il GSE segnala sul proprio contatore risale in genere all'incirca a 40-50 giorni precedenti e, dunque, dobbiamo considerarlo certamente sottostimato rispetto al reale stato attuale delle installazioni.
Sarà realistico arrivare a quota 1.000 entro la fine dell'anno e a 2 GW a fine 2010?

I relatori e le presentazioni:

Hanno moderato:

Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club
Leonardo Berlen, responsabile comunicazione Kyoto Club


•Maurizio Cuppone – Direzione Operativa GSE – Gestore Servizi Elettrici, "Il conto Energia Fotovoltaico"
•Paola Delli Veneri – Ricercatrice sezione Fotovoltaica- Enea, "Le potenzialità del fotovoltaico: lo stato dell'arte e la ricerca in Enea"
•Daniele Togni – Socio ANIE/GIFI – Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, "La proposta ANIE/GIFI per il Conto Energia dopo il 2010"
•Paolo Zavatta – Direttore Commerciale – Conergy, "Qualità e integrazione del sistema: il contributo di Conergy alla crescita del fotovoltaico in Italia"

Ha partecipato al convegno anche Christopher Flavin, presidente di WorldWatch Institute che ha fornito un quadro internazionale del settore fotovoltaico.

martedì 3 novembre 2009

No all’applicazione dell’ICI per gli impianti che producono energia rinnovabile

02/11/2009 (Kyoto Club)

No all’applicazione dell’ICI per gli impianti che producono energia rinnovabile !!!

Quattordici associazioni ambientaliste e di categoria hanno condiviso un documento che chiede l'abolizione dell'Ici sugli impianti alimentati a fonti rinnovabili perché di pubblica utilità e perché vanno ad inficiare i meccanismi incentivanti con i quali lo Stato intende sostenerli.
Le Associazioni ANEV, APER, ASSOLTERM, ASSOSOLARE, FEDERPERN, FIPER, FIRE, GIFI, GREENPEACE ITALIA, GSES, ISES ITALIA, ITABIA, KYOTO CLUB e LEGAMBIENTE hanno condiviso un documento di analisi sulle passate Risoluzioni dell’Agenzia del Territorio, in cui si obbliga l’accatastamento e quindi la conseguente applicazione dell’ICI agli impianti rinnovabili.

Ciò incide gravemente sulle ipotesi di raggiungimento degli obiettivi europei posti al 2020 (17% della produzione di energia rinnovabile sui consumi finali nazionali), tendendo a vanificare l’effetto degli strumenti di incentivazione sviluppati a sostegno delle fonti pulite.

Riprendendo il dettato normativo riferito al settore e le motivazioni sancite da alcune Commissioni Tributarie Provinciali, le Associazioni propongo al Legislatore di chiarire il quadro regolatorio affinché, attraverso una modifica legislativa, gli impianti di produzione di energia rinnovabile siano considerati come unità immobiliari finalizzate al soddisfacimento di esigenze pubbliche e pertanto esentate dall’applicazione dell’ICI.

La proposta di modifica sarà inviata al Legislatore e sostenuta attraverso diverse iniziative che si metteranno in cantiere.

In allegato il Documento condiviso dalle Associazioni.